In quale paese si vive meglio?

In questo articolo, ho trattato di come la religione influisca nel progresso di un paese. Nella fattispecie, si è scoperto che, più un paese è progredito, più la religione è in secondo piano. A questo punto, la domanda è: quali sono i paesi più progrediti nel mondo, dove magari emigrare per una migliore qualità della vita? Lo so, di primo impatto, starete quasi tutti pensando ai soliti paesi: Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti. Sbagliato: a sorpresa, questo articolo chiarirà che cosa si intende davvero per indice di benessere e sfaterà diversi falsi miti.

Il World Happiness Report

Il riferimento maggiore per capire quali sono i paesi del benessere è il celebre World Happiness Report. Con i suoi pro e contro, ad oggi è la statistica migliore e più universale per capire dove si vive meglio. Qual Vengono presi in esame nove parametri su cui è impossibile equivocare, sommandoli fra loro per ottenere un dato finale che stabilisce la classifica. I nove parametri sono i seguenti: reddito pro capite, distribuzione equa del reddito, democrazia, la salute, lavoro, l’istruzione, sicurezza, ambiente e tempo libero.

Il World Happiness Report viene pubblicato annualmente e, va ammesso, nella pubblicazione c’è un gran bel lavoro. La prima cosa che salta subito all’occhio è che, anche se le posizioni di testa possono cambiare leggermente, sono sempre i paesi scandinavi e la Svizzera a primeggiare, cioè quelli con il maggior grado di benessere. Accanto ad Olanda, Canada, ma anche Australia e Nuova Zelanda. Ci sono comunque delle “anomalie”, ovvero paesi come Israele, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti che, pur non essendo in testa, sono in posizioni più alte di quello che diremmo. Come mai? La ricchezza, ovviamente. Infatti, né Stati Uniti né Israele brillano nel fattore libertà. Per intenderci, Israele ha lo stesso grado di libertà dell’Arabia Saudita e ha un elevatissimo tasso di corruzione. È interessante far notare queste anomalie, che ci possono stare. Anzi, danno uno spunto in più per capire i vari meccanismi e come, alla fine, la ricchezza riesca a mettere in secondo piano altri gravissimi problemi (la violenza negli Stati Uniti, la corruzione in Israele). In ogni caso, come detto, Israele ed Emirati Arabi Uniti non sono avanti negli indici, ma restano sempre anni luce indietro rispetto ai Paesi virtuosi. La ricchezza fa molto, ma solo fino a un certo punto se manca il resto.

E l’Italia? L’Italia, come ci si aspetta da un paese praticamente fallito e che scende sempre più in basso, è al 47 esimo posto (pubblicazione del 2018). Siamo tra i più arretrati in Europa. E i problemi sono sempre i soliti: corruzione, mancanza di libertà, mancanza di fiducia nella politica, gravi problemi di analfabetismo funzionale. Siamo proprio allo sbando. Ci sono tantissimi paesi sulla carta più poveri che ci surclassano nel parametro della libertà, vedi ad esempio la Slovenia che, tra l’altro, è uno dei migliori paesi dell’OCSE a livello di sicurezza. Ma tutto questo lo sapevamo già, vero? Purtroppo, non è una sorpresa. Quello che però si nota è che i paesi più acclamati per emigrare non primeggiano affatto in benessere. Per carità, se facciamo il confronto con la nostra Repubblica delle Banane, ci stanno sempre anni luce davanti, ma è anche molto comune vedere un italiano che emigra in Inghilterra, ad esempio, e si accorge che non è poi questo gran paradiso. Francia, Germania e Regno Unito, in sostanza, rispetto agli scandinavi e alla Svizzera sono in un “limbo”, dove ci sono dei benefit sociali che noi ci sogniamo, ma allo stesso tempo mascherati a delle forme di “ricatto” o con situazioni ambigue. Vediamo quali sono gli aspetti negativi di questi paesi, più gli Stati Uniti che, sinceramente, non mi sento nemmeno di inserire nei “paesi limbo”. Il motivo per cui inserisco anche gli Stati Uniti è che anche lì si tende a emigrare spesso, non per altro.

Francia
Il pregio della Francia è quello di valorizzare il tempo libero. Se cioè siete ricchi e volete godervi la pensione, scegliendo la Francia non sbagliate. La Francia è però deficitaria in termini di tolleranza e libertà. Sì, sembra un paradosso visto che il loro motto è proprio “libertà, uguaglianza e fraternità”, ma all’atto pratico non rispettano granché il motto della Rivoluzione. Per capire quanto sia problematica la situazione in Francia, vedi anche “Razzismo francese, integrazione, Iwobi… quale insegnamento?” (più che altro per noi, per capire come NON agire!).

Germania
La Germania, tra i “big 4”, è il paese che sta meglio. Non ha particolari acuti, ma nemmeno bassi tranne che nell’ambiente. La Germania è in pratica una super metropoli totalmente antropizzata. Pulita, sì, per fortuna, ma della natura vera non c’è quasi nulla. E la Foresta Nera, nonostante la sua grandezza, sa molto stile nativi americani nelle riserve. Il punto è che l’Italia è capace di fare peggio! La Germania ha una buona occupazione, ma attenzione: se vengono spregiativamente chiamati “crucchi”, c’è un fondo di verità. La loro istruzione, infatti, è scadente (sì, lo so, non come in Italia ma è il caso di dirlo: ahi, ahi, ahi!). La riprova della scarsa istruzione dei tedeschi risiede anche nel fatto che molte correnti alternative trovano nicchia proprio in Germania.

Regno Unito
Dio salvi la Regina? Mi sa di sì, visto che sta affondando. La distribuzione della ricchezza è ancora da migliorare. C’è da dire che i britannici hanno un grado di istruzione più elevato e questo è probabile che comporti un’occupazione lievemente migliore rispetto all’Italia, ma temo che il celebre “orgoglio british” termini qui. Il paese è piuttosto mediocre anche in democrazia e sicurezza. Per essere orgogliosi della Regina, si dovrebbe decisamente fare di più. Inoltre, i benefit nel Regno Unito sono sempre sotto forma di “ricatto”, cosa assurda in una vera società del benessere. E non solo, con i cambiamenti della frangia conservatrice i benefit non solo hanno il controsenso del ricatto, ma sono anche sempre minori e il popolo soffre sempre di più. Nel corso degli anni, io stesso ho notato come la presenza dei senzatetto in Inghilterra sia aumentata (essere senzatetto è “illegale” in Inghilterra, ma peccato che non ci siano più i benefit!). C’era una volta il welfare britannico. Ad ogni modo, sugli inglesi ho scritto questo articolo per approfondire, perché è una storia molto particolare.

Stati Uniti
Malissima la distribuzione della ricchezza. Governano i plutomani, che si arricchiscono sempre di più, in contrasto con una popolazione povera e indigente. Da notare come, tuttavia, la criminalità non è così elevata come comunemente si pensa seppur con i suoi difetti che scopriamo tramite i fatti di cronaca. Grazie all’ambiente, all’istruzione per quei pochi che se lo possono permettere e ai plutomani che governano sui tantissimi poveri, gli Stati Uniti riescono ad essere in una posizione tutto sommato dignitosa, perché altrimenti parleremmo di un paese paragonabile al Messico o alla Grecia.

Sì, i “big 4” hanno i loro difetti, alcuni veramente gravi. Il fatto è che loro hanno dei difetti, mentre noi arretriamo sempre di più. Il Regno Unito non sarà al top del benessere, ma è sempre anni luce avanti rispetto a noi. Ad esempio, per i britannici Doctor Who è una serie, molto costruttiva ed educativa, per i bambini e per le famiglie. E, mentre loro hanno Doctor Who o Shetland, noi non ci siamo mossi molto da sitcom del tipo Nonno Felice. Il mio intento era quello di farvi capire qual è il vero esempio di democrazia e benessere, cioè quello dei paesi scandinavi. Il modello scandinavo è quello a cui ispirarsi. Se vogliamo migliorare, dobbiamo prendere a modello i paesi scandinavi. È questo il modello da seguire e, a riguardo, ho spiegato meglio in questo articolo. Smettiamola di scimmiottare inglesi, francesi, tedeschi o gli americani. La politica del benessere si basa su principi ben precisi (quelli che vi ho riportato prima), senza i quali non ci si può definire moderni. Ad esempio, bisogna capire che la flat tax è una bastonata per i poveri. Da un lato, è assurdo cercare di nascondersi dietro a un dito. L’Italia è un paese che, se anche non arretra, resta fermo mentre gli altri crescono. Non a caso, ho spiegato che la Germania, pur avendo i nostri stessi problemi con l’estrema destra, sa distinguersi in positivo (è spiegato alla fine dell’articolo linkato). Ma il vero modello di benessere è quello scandinavo, non quello britannico, tedesco o americano.

L’Irlanda è più avanti!

Per chi non fosse aggiornato sulle classifiche del benessere, la cattolicissima Irlanda (almeno stando al World Happiness Report del 2018) è avanti a tutti i paesi del “big 4”, davanti anche alla Germania che è quella messa meglio. Per un paese che, in passato, ha vissuto momenti bui si tratta di una grandissima rivoluzione. Non ha particolari acuti, ma è cresciuta la libertà di scelta e sono bassi i livelli di corruzione. Tutto questo si è concretizzato con la legalizzazione dei matrimoni tra omosessuali e il referendum che ha portato all’aborto libero, nonché a un premier stesso omosessuale (Leo Varadkar). L’Irlanda avanza, l’Italia arretra e i paesi che, in teoria, fanno la geopolitica non sono così rosei come si crede.

Quale nome per l’Italia? Come cambiare il paese?
Sì al reddito di benessere universale!

Siamo ancora nel Medioevo?