Il mito delle abbuffate festive

Visto che siamo in periodo natalizio, ho deciso bene di scrivere sulle temutissime abbuffate da feste comandate. In concomitanza di Natale e Pasqua, una valanga di siti si adopera, neanche fosse una catena di montaggio al massimo dell’intensità di produzione, a fornire consigli su come gestire questa autentica bestia, così terrorizzante a tal punto che il Babao, al confronto, diventa un tenero e affettuoso animale domestico. Chi dice di andare a fare una corsettina al mattino a digiuno per consumare i grassi in eccesso, ovviamente leggera di non oltre 30′ a passo più lento di un bradipo, chi consiglia di evitare questo o quel tipo di pietanza, chi dice di assumere litri di tisane dopo la mega mangiata per depurarsi. Insomma, credo che l’Oscar per il consiglio più demenziale e ridicolo sia combattutissimo e, se dovessi essere il giudice, renderei tutti quanti vincitori! A mio parere, adottare alcuni stratagemmi, come riempirsi di verdure prima del via alle danze, non ha senso perché si snatura il concetto delle festività. Se siamo così preoccupati di perdere la linea o ingrassare a tal punto da non goderci in pieno il momento delle festività, c’è qualcosa che non va. Personalmente, devo ammettere che non sono un amante delle “grandi abbuffate”. Non mi piace il dover stare a lungo a tavola con la sensazione che, oltre al mangiare, non ho niente da fare. Un’oretta al massimo, se sono in convivialità, per me è il limite, ma poi basta e vorrei fare altro. Preferisco mangiare di più tutti i giorni (faccio sport e brucio parecchie calorie). Ma non siamo tutti uguali e la vita è fatta anche di queste ricorrenze, che servono per essere piacevoli e allegre. Non si vive aspettando le feste, ma nemmeno privandosene. Se passiamo le ricorrenze festive con l’ansia di dover smaltire o di non eccedere, stiamo sbagliando approccio.

Ma veniamo al dunque: come realmente gestire le abbuffate di Natale e Pasqua? La risposta potrà stupire tanti di voi, ma le abbuffate di fine anno e di primavera non si gestiscono in nessun modo complicato, ma giusto con un po’ di buon senso. Perché? Semplicemente, perché conta cosa si fa durante tutto l’anno e ve lo andrò a dimostrare facendo due conti da banchiere. Prendiamo un uomo di 40 anni alto 170 cm, che fa un lavoro da seduto in ufficio ma corre per 4 ore a settimana (vedi su quanto allenarsi per la salute). Il suo peso è da perfetto runner amatore (IMC inferiore a 22). Ebbene, il fabbisogno calorico quotidiano per un soggetto del genere sarà intorno alle 2400 kcal. Le feste comandate, come sappiamo, sono nel periodo di Natale e a Pasqua. Prendiamo in esame Mario che fa una giornata tipo di abbuffata. Mario fa normalmente una colazione da 300 kcal. Poi a pranzo si raduna in famiglia e decide di mangiare fino a sera. Il suo menù sarà formato da:

– bis di primi per un totale di 800 kcal;
– bis di secondi per un totale di 600 kcal;
– una fetta di panettone da 450 kcal (125 g);
– un gelato da 250 kcal (100 g alla crema).

Il nostro mangione decide anche che “semel in anno licet insanire”, quindi, tra una chiacchiera e l’altra, tira avanti fino a sera bevendo una bottiglia intera di spumante (75 cl): 700 kcal. Il pasto luculliano ha previsto la bellezza di 2850 kcal, arrivando in tutto a 3150 kcal comprendendo la colazione. Da notare che non è tanto il cibo ad aver apportato molte calorie, quanto piuttosto il vino che “non si vede” ma fa quanto il bis di primi. Dopo aver trascorso la nottata insonne a causa dei postumi da abbuffata e per l’alcol, Mario scopre di aver messo su qualche chilo di troppo, ma in realtà si tratta di contenuto intestinale, sale in eccesso e ritenzione idrica. Il reale peso accumulato, rispetto al teorico fabbisogno calorico di 2400 kcal, è pari a 700 kcal, che possono sembrare tante ma corrispondono a solamente UN etto di peso reale. Questo calcolo è stato fatto sapendo che 1 kg di grasso corrisponde a 9000 kcal, ma il grasso si lega anche all’acqua. Certo, i postumi dell’abbuffata si faranno sentire (ritenzione idrica, sodio e liquidi che provocano un aumento di peso fittizio) e si impiegherà qualche giorno a ritornare in condizioni normali, ma in termini assoluti non è di certo questo che farà ingrassare di chili. Se consideriamo tutti i giorni di festa comandata dell’anno (Vigilia, Natale, Santo Stefano, Capodanno, Pasqua e Pasquetta), in linea teorica abbiamo poco meno 7 etti in più sulla bilancia. All’atto pratico, ciò non avviene, perché sono abbuffate una tantum, che l’organismo non recepisce. Non è affatto così semplice far ingrassare una persona già normopeso e sportiva, che segue un corretto stile di vita. A me è capitato di eccedere anche di 1000 kcal come sgarro e il giorno dopo avevo solo un po’ di ritenzione idrica e gonfiore. Ovviamente bisogna anche considerare che lo sport è fatto con lavori di qualità, non a passo da jogging, e quindi il metabolismo è più alto. Ma sui benefici dello sport ho già discusso qui. Sia chiaro, non si fa sport per abbuffarsi. Si mangia di più per fare sport al meglio, che è diverso!

Verosimilmente, è anche possibile che il giorno dopo l’abbuffata non si abbia fame a colazione. E potremo saltarla, o mangiare molto leggero, recuperando delle calorie. Se è una cosa fatta occasionalmente, ci può stare e non fa male. Saltare la colazione non dev’essere un’abitudine quotidiana, mentre dopo una tipica abbuffata festiva, che in genere è più calorica di un normale sgarro settimanale, può essere comprensibile e non bisogna stare a mettersi le mani tra i capelli. Il problema è che, spesso, non ci si limita solo a quella manciata di abbuffate, ma ogni giorno si mangia sempre qualcosa in più, dagli avanzi o dai “regali”. Ecco che allora, soprattutto se non siamo sportivi, lo sgarro quotidiano fa accumulare molto peso che poi perderemo con fatica o ci porteremo dietro in eterno o incrementeranno di volta in volta. Quindi, le abbuffate di un periodo festivo non provocano alcun aumento di peso, ma:

solo a patto che siano limitate a quelle uniche occasioni!

In sostanza, se gli eventi sono sufficientemente distanziati, non c’è nessun problema. Se però conserviamo sempre degli avanzi, se per giorni dobbiamo finire il cibo o se apriamo un panettone al giorno, è troppo. È troppo, perché non è uno sgarro ma un’aggiunta nefasta di calorie al fabbisogno calorico quotidiano. E questa aggiunta non riesce a essere mediata, perché è eccessiva, specialmente se si è sedentari. Ovviamente, se uno arriva ad assumere 5000 kcal in un’abbuffata festiva significa che c’è ben altro tipo di problema.

Aggiungo un’altra cosa. In Italia nello specifico, è come se ci fosse l’obbligo di sfondarsi di cibo durante le festività. Ed è un modo sbagliato di ragionare. La convivialità è sacrosanta, ma non bisogna “obbligarsi” a mangiare ad oltranza con la scusa delle festività. Una volta, la vita permetteva certe pietanze e certi momenti di raduno proprio soltanto durante le festività. Oggigiorno, questo retaggio non ha più senso (il cibo è disponibile tutto l’anno, le distanze sono più brevi grazie ad aerei e treni). Mantenere il peso durante le festività è pertanto complicato solo se si dà per scontato che è normale sfondarsi di cibo. Nessuno vi punta la pistola alla tempia per farvi scoppiare lo stomaco, neppure la zia Maria che insiste!

Il problema è il cattivo stile di vita!

Come si spiegano i diversi chili messi su durante le feste? Ormai l’avrete già capito. Conta quello che si fa durante tutto l’anno! Trasformiamo il nostro soggetto sportivo di 40 anni in un sedentario, senza alcuna attività sportiva, che si sposta sempre in macchina. In questo caso, il fabbisogno calorico difficilmente supera le 1700 kcal. E, oltre alle abbuffate festive, questi usa concedersi regolarmente, ma solo ogni tanto secondo il suo punto di vista, qualche buona mangiata al ristorante o alle fiere del paese o per invito di amici ecc. Non facendo sport, fatica a mantenere il peso, ma tutto sommato ha la classica corporatura mediterranea e quel filo di pancetta perfettamente normale per chi è arrivato agli “anta”. Allora arriva alle festività e, ovviamente, illuso dai media, crede che il suo aumento di peso sia dovuto proprio alle abbuffate da feste comandate, quando invece tutto deriva da come si comporta nel corso dell’intero anno!

Panettone

Quindi, che conclusione si trae da quanto detto? È ovvio. Se avete uno stile di vita scorretto durante tutto l’anno, non sono i pochi giorni di abbuffate durante le feste a farvi ingrassare, ma il ripetuto sgarrare di cui però non ci si accorge o che si vuole negare pilatescamente. Se invece siete persone sportive, che hanno ben chiaro che cos’è la coscienza alimentare, il cenone natalizio e il pranzo pasquale non possono spaventare. In tal caso, lasciate perdere rimedi come le tisane e tutte le campagne terroristiche che girano. Mangiate pure a vostro piacimento. Si può discutere che mangiare fino a crepastomaco non sia proprio da intelligenti, ma di fatto, se la cosa avviene 2-3 volte all’anno, non inficia nella linea. Il problema è di chi di base vive male per tutto l’anno!

Fame da sport, le cause e i rimedi (in sostanza, mangia!)