Cambiamento climatico e surriscaldamento globale

Scrivo questo articolo perché ogni estate da diversi anni, puntualmente, sbucano come funghi numerosissimi articoli che decantano che ogni anno è l’estate più calda di sempre. Questo giochetto c’era già quando ero ragazzino e, da allora, non è mai cessato, anzi credo che il trend sia peggiorato e sempre più scribaioli usano questo titolone per attirare.

Ma come stanno davvero le cose? Il clima è davvero cambiato? Per quanto riguarda il surriscaldamento globale, si possono fornire diverse argomentazioni, ma la risposta è sempre che il riscaldamento globale sta avvenendo e a livelli drammatici. Il seguente grafico dissipa ogni dubbio sulla concretezza del problema. Fate click sull’immagine per vederla meglio.

Probabilmente Trump non se ne accorge perché se ne resta al fresco del climatizzatore nel lusso delle sue case. Per noi comuni mortali che il climatizzatore non ce l’abbiamo, il caldo che cuoce la nostra pelle lo sentiamo eccome. Non sminuite un innalzamento di un grado della media globale. Per gli altri animali e le piante è un innalzamento allarmante, perché loro non possono regolarsi come noi con riscaldamento e, appunto, climatizzatore. Non vivono al protetto nelle case, ma nelle giungle, nelle savane, nella tundra e al ghiaccio che si sta sciogliendo nel corso dei decenni. Il fenomeno è quindi obiettivamente di gravissima portata! E coincide, tra l’altro, con la sovrappopolazione umana e il conseguente aumento delle risorse necessarie. Ergo, quando vi dicono che bisogna chiudere i rubinetti o spegnere le luci, c’è poco da fare. Se la popolazione mondiale aumenta, serviranno sempre più risorse e come concausa peggiora anche il surriscaldamento! L’anidride carbonica gettata fuori dalle eruzioni vulcaniche, per quanto possano sembrare mostruose, rappresentano solo una parte delle emissioni totali annue di CO2. Secondo alcune stime, i vulcani, di ogni genere, emettono circa 0.26 Gt (gigatone, cioè miliardi di tonnellate) al massimo, mentre l’uomo emette ben 35 Gt all’anno. È fin troppo evidente il contributo umano nel surriscaldamento del pianeta.

Certo, possiamo dire che all’epoca dei dinosauri faceva molto più caldo anche di oggi. Per dirla tutta, sulla Terra abbiamo anche avuto coccodrilli alle latitudini della Groenlandia. Ciò significa che la Terra, per andare avanti, andrà comunque avanti. Il problema si ripercuote sull’uomo che, per quanto abbia portato acqua da sprecare nel deserto del Nevada o nei paesi arabi, a livello di agricoltura, allevamento e attività in generale subisce delle difficoltà di non poco conto. D’altronde anche noi in Italia ci lamentiamo della siccità e dei raccolti rovinati. Il pianeta sa benissimo come trovare nuovi equilibri e come far evolvere nuove specie, più adatte. Il punto è: perché l’uomo dev’essere responsabile della sua stessa estinzione?

Il surriscaldamento globale in Italia

Se studiamo l’Italia, più o meno il surriscaldamento globale è avvenuto in questo modo.

1) spartiacque negli anni ’90;
2) graduale peggioramento nel corso degli anni 2000;
3) periodi di caldo intenso sempre maggiori tra la fine degli anni 2000 e gli inizi degli anni 2010.

E siamo arrivati all’attuale situazione (dal 2015 in poi). Guarda caso, tutto di pari passo con la cementificazione del paese sempre più assidua. Negli anni ’70 e ’80, avevamo gli stessi valori massimi di caldo, ma cessavano dopo pochi giorni e si stava abbastanza bene. Io invece ricordo diverse annate del terzo millennio con caldo ad almeno 30 °C per più di due settimane senza sosta! È così che la temperatura media è aumentata negli ultimi anni.

Ecco allora la classica frase “non esistono più le stagioni di una volta!” Sono andato a rovistare negli archivi delle temperature di Milano a partire dagli anni ’70 e quello che si nota è che, negli anni ’70 e negli anni ’80, faceva decisamente più fresco in estate. Non è un fatto di temperature massime, perché anche allora si raggiungevano i 34 °C. Il discorso è squisitamente di durata del caldo. Se noi scorriamo le temperature MASSIME (!) di agosto 1980, ad esempio, ci accorgiamo che ci sono diverse giornate con 22-24 °C e spesso non si raggiungono i 30 °C. Probabilmente i più attempati se lo ricorderanno, mentre i più giovani ne possono trarre testimonianza dagli archivi. Nelle estati degli ultimi anni, invece, le temperature massime non sono tanto diverse rispetto all’epoca, ma le giornate di almeno 30 °C sono decisamente maggiori! Negli anni ’60, è stato rilevato che c’era 1 giornata su 10 di maggior disagio legato al caldo. Oggigiorno siamo a 1 su 4, quindi un cambiamento (in peggio) decisamente netto e allarmante. E non è affatto raro che alle 20:00 ci siano ancora 30 °C nelle più terribili bolle africane. Questo può effettivamente disturbare chi fa sport (vedi “Come correre in estate“) e le categorie di soggetti più a rischio. Ora ho fatto il discorso riferendomi alla Lombardia, ma è allargabile a tutto il paese. Vi potete divertire a controllare i dati di altre città o regioni. Comunque vuol sempre dire che le medie climatiche si sono alzate, ma non a causa dei valori massimi come erroneamente si può pensare.

Bisogna dire le cose onestamente, e cioè che le estati sono molto più calde negli ultimi anni e questo dato è un’ulteriore prova del surriscaldamento globale che percepiamo direttamente noi italiani. Gli inverni di oggi sono leggermente più caldi e un po’ meno umidi, cosa che non provoca più le grandi nevicate del passato. Per nevicare, infatti, non è sufficiente solo una temperatura intorno allo zero, ma serve anche una sufficiente umidità, che oggigiorno c’è ancora, ma che si sente molto di più in estate e meno in inverno rispetto a 30-40 anni fa. In pratica, oggigiorno in Italia è come essere in Florida, dove gli inverni sono secchi e le estati calde e afose. È vero che esistono fenomeni eccezionali di nevicate nel deserto, ma chiunque di una certa età vi dirà che almeno al nord Italia le nevicate sono più lievi e contenute. E questo, ancora una volta, dimostra che le temperature globali sono davvero in aumento, con le dovute conseguenze.

Meteo o clima? Come si spiegano le anomalie?

Purtroppo Trump non finisce mai di sorprendere in negativo. Nel dicembre del 2017, parte della costa atlantica e del midwest degli Stati Uniti è colpita da una eccezionale ondata di gelo che ha portato addirittura a far ghiacciare il Niagara. Trump ci ha ironizzato, suscitando l’indignazione di molti. Cosa significa questa ondata di gelo nel contesto di surriscaldamento globale? Significa che un evento straordinario ci può stare. Può sempre avvenire ed è sempre stato così. Il meteo implica una previsione aleatoria, imprecisa per definizione con gli strumenti che abbiamo. È come quando andiamo in bicicletta e compiamo delle oscillazioni per aggiustare la traiettoria. Ma la traiettoria quella rimane! Non dobbiamo guardare gli eventi straordinari, ma la globalità e la globalità indica senza alcun dubbio che la Terra è sempre più calda a causa dell’uomo. Il surriscaldamento globale è un dato di fatto, ed è un fenomeno molto grave che prima o dopo ci costringerà ad agire.

A riprova della teoria, il Nord America ha vissuto l’estate 2018 con un rialzo sopra la media, con parecchi disagi, tra cui incendi e siccità, in alcune aree come la California e il Canada. Diverse persone sono morte in Canada, che non è di certo abituato ad avere 35 gradi e alta umidità, mentre la California ha lottato contro gli incendi. Tutto questo dopo che Trump ha ironizzato sul surriscaldamento globale qualche mese prima. Problemi simili si sono avuti anche in Italia. Inizialmente, si è creduto che fosse un’estate anomala rispetto al trend degli ultimi anni, ma normale rispetto alle estati di una volta. Dopodiché, è arrivato un periodo molto tosto e duraturo di aria rovente che ci ha fatti tornare alla consueta estate calda e afosa degli ultimi anni. Alla fine, è stata rispettata la media delle giornate più calde. Nulla di anomalo per davvero, purtroppo. Come già detto, anche se avviene un’anomalia, il rialzo delle medie è dovuto al numero di giorni di maggior caldo, ovviamente in base alla regione su cui confrontiamo i dati. Può anche esserci un calo termico molto gradevole in estate ma, se poi fanno due settimane senza sosta di caldo più intenso, siamo già oltre la media rispetto a ciò che accadeva decenni fa.

Chi si basa sul meteo o sull’anomalia stagionale sbaglia. La tendenza globale dice che il rialzo c’è. Il surriscaldamento globale non è una bufala e ha portate enormi su tutto il pianeta. Gli effetti non si vedono da un giorno all’altro, perché il pianeta attraversa una fase di riequilibrio che può portare, appunto, a delle anomalie. Nel lungo termine, il surriscaldamento è un dato di fatto. E su questo dovremmo meditare su quello che stiamo provocando…

C’è speranza?

Onestamente no, non credo che si possa risolvere la tendenza. Penso che andrà a finire come ho scritto alla fine di quest’altro articolo, dove invece nutro una speranza di ben altro tipo. Si leggono articoli o studi che ci vorrebbero spiegare come “salvarci”. Vedi l’obiettivo, praticamente utopico, di limitare l’aumento della temperatura globale a 1.5 °C (fate voi, ma già adesso, in Italia, abbiamo estati intorno ai +2 °C). Il punto è che, poiché siamo in troppi, al massimo possiamo ritardare il dramma, ma non salvarci. È come un malato terminale, che al massimo, con grande sforzo, può prolungare l’esistenza di un tot. Ma poi, purtroppo, non la si scampa. La stessa cosa vale per il surriscaldamento globale. Prima o dopo, saremo obbligati ad adattarci (ed è su questo punto che voglio rimarcare con forza), ma la tendenza non si aggiusterà. Quello a cui stiamo assistendo attualmente non è nulla rispetto a quando la popolazione sarà di 10 mld e gli eventi estremi (*) saranno molto più gravi. Ritengo che alcune misure siano di buon senso etico e ambientale, come la riduzione degli sprechi e della plastica (**). E gli italiani, nello specifico, dovrebbero imparare a non usare la macchina anche per fare 200 m per prendere il pane o il figlio a scuola. Ma questo tipo di atti non cambierà quello che sta avvenendo. Se fossimo 1 mld di persone, sarebbe tutto più semplice! Purtroppo, la popolazione è sempre più in crescita smisurata e, se c’è chi continua a votare politici alla Salvini che vogliono il baby boom, è chiaro che siamo spacciati. Altri propongono la dieta vegetariana come soluzione, che diventa flexitariana quando la si vuole vendere alla popolazione comune (la dieta flexitariana prevede di mangiare carne e pesce occasionalmente, puntando sugli alimenti vegetali). A parte il fatto che, da sportivo assiduo, per me sarebbe da masochista (vedi l’articolo sulle proteine nello sportivo), se nel frattempo la popolazione continua ad aumentare in modo folle non cambierà nulla. Ricordiamoci che noi occidentali abbiamo la percezione distorta che sia tutto uguale perché non vediamo le tragedie che il surriscaldamento provoca ai paesi più poveri.

* Da chiarire cosa si intende per evento estremo. Un evento estremo è tale se non è tipico di un luogo, ma può essere normale in un altro. La domanda è: se gli eventi estremi diventano normali, come sempre più sta accadendo, ha senso parlare di eventi estremi?

** Riciclare e non sprecare sono capisaldi dell’ambientalismo. Voglio però spendere due parole sul riciclo. Le cose non sono più come 20 anni fa. Riciclare è sempre meno economico. Uno degli aspetto per cui, almeno in Italia, non conviene più riciclare è che sprechiamo o buttiamo via troppo. Possiamo essere bravissimi a fare la raccolta differenziata ma, se i rifiuti sono troppi, riciclare è sempre meno economico rispetto ad altri paesi con più etica dell’utilizzo. Riciclare è cosa buona ma, se non abbiamo il buon senso e sprechiamo troppo, siamo da capo. È per questo che i roghi ai rifiuti sono diventati un problema, la nuova frontiera (per così dire) della mafia. Sono le società di riciclaggio stesse ad appiccare gli incendi. Non guadagnano più come prima. Allora cosa fanno? Riciclano solo una parte dei rifiuti. Il resto viene dato alle fiamme in qualche cantiere abbandonato. Altra cosa: la popolazione continua a crescere. Più c’è gente e più aumenta l’energia consumata, quindi anche gli sprechi. Riciclare diventa più costoso e alimenta la mafia con gli incendi ai rifiuti. Ma il problema non è riciclare, bensì l’aumento eccessivo della popolazione (oltre alla cattiva etica del consumo). E questo problema non si risolve tornando agli inceneritori come vogliono fare alcuni politici stile Salvini.

Una cosa che mi fa pensare che non cambierà nulla per molto tempo, dal punto di vista politico, è la grande risonanza del #Fridays for Future. Tutti, a parte Trump e i negazionisti, dicono che bisogna ascoltare il movimento. Ma si tratta solo di farsi belli per i voti del popolino! C’è chi si mostra sensibile alle proteste, ma poi fa sempre comodo assegnare i Mondiali al Qatar che viola i diritti degli operai e spreca energia per condizionare gli stadi. Un Mondiale in Qatar, un parcheggio nuovo, un cantiere in più e siamo sempre allo stesso punto. Ah sì, dimenticavo gli ettari di bosco che spariscono di continuo per coltivare (in Brasile così come in Europa, perché d’altronde gli europei l’hanno già fatto prima). Non diamo la colpa solo agli allevamenti ma, anzi, pensiamo anche al disboscamento, ai diserbanti e al suolo esausto per coltivare i campi. Allora non stupiamoci se la povera Greta è ancora più arrabbiata di prima (* ). Profeti di sventura come dice Trump? Purtroppo, la realtà è addirittura peggio. Comunque sia, sul #Fridays for Future ho discusso meglio nell’articolo, già linkato in precedenza, sulla sesta grande estinzione. E poi le rinnovabili, così gettonate a causa della guerra in Ucraina (ho aggiornato a dicembre 2022), ma sono tentativi di mettere disperatamente una pezza per situazioni drammatiche in cui ci siamo svegliati di colpo dopo decenni di letargo.

* Intendo fino a un certo punto. Da un certo punto di vista è condivisibile essere arrabbiati perché i politici fanno troppe parole e zero fatti, anzi considerando la trovata dei grilli ci prendono pure in giro. Dall’altro aspetto, assumere atteggiamenti obiettivamente estremisti non portano a farsi ascoltare dalla massa, bensì solo a risultare persone con più rabbia che con volontà di cambiare. Capisco che la massa non sia pronta, ma lo sguardo di odio trovo che sia sbagliato. Se si vuole risolvere la situazione, bisogna avere meno faccia arrabbiata e più intelligenza, cosa che francamente persone come Greta non diffondono.

Non sono pessimista, bensì è un dato di fatto. Non è l’apocalisse, ma quello che ci siamo creati da soli per colpa dei politici e dei cittadini con scarsa coscienza ambientale. Quello che dovremo imparare a fare è adattarci, perché ormai il danno è stato fatto da decenni e nessuno si è fermato in tempo. Ma siamo indietro anche sull’adattarci. Ogni volta leggo vademecum su come fare gesti per l’ambiente. Mi parlano di fare docce brevi per non sprecare l’acqua (*), di usare spazzolini di bambù perché sono ecologici, di mangiare vegetale ecc. Ma non dicono che i problemi principali sono la sovrappopolazione e il cemento. D’accordo, ormai la popolazione è questa. Bene, allora impegniamoci a non crescere più di così, puntando sulla qualità della vita. E smettiamola di votare tutti coloro che fanno campagna elettorale con lo slogan dello “sblocca-cantieri” o del “Sì Tav”. Queste sono azioni concrete, che non cambieranno il trend ma puntano dirette al problema.

* L’argomentazione ha poco senso. È vero che non bisogna sprecare l’acqua, ma il problema non si risolve facendo docce brevi o fredde in inverno. Tutto quello che usiamo e indossiamo impiega molta più acqua di quella con cui ci facciamo la doccia. Quest’acqua viene chiamata “acqua virtuale”, ma è ben più reale di quella del rubinetto o delle docce.

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