La politica dell’emozione… cioè, tutto fumo e niente arrosto!

Essere mossi dall’emozione non è di per sé negativo. Tutto dipende da cosa quell’emozione ci suscita e ci porta a compiere. Se in un periodo storico abbiamo bisogno di un’emozione, è perché quello effettivamente ci serve. Pensiamo al “I have a dream” di Martin Luther King. King ripete questa espressione per ben otto volte nel suo discorso. Discorso che, in realtà, non offre un’analisi impeccabile del problema razzismo. È un’emozione, appunto. Ma è un’emozione che ha permesso di agire concretamente non solo per i diritti dei neri in America, ma anche contro la guerra. Non voglio affatto sminuire King, perché il discorso emotivo ha raggiunto il suo scopo. Ed era uno scopo positivo.

Anche in Italia abbiamo la politica dell’emozione. Purtroppo, spesso l’emozione è negativa o porta a reazioni negative. Quello che ho notato è che non siamo vittime di ciò solo da parte della destra radicale, ma da parte di tutti i partiti. Sì, anche quelli che dicono di voler fare rivoluzione. Ecco quello che hanno provocato i partiti politici al governo negli ultimi anni.

Destra violenta
Scagliarsi contro gli immigrati non è una gran genialata. Però funziona sempre, anche nei paesi più avanti come la Svezia (vedi quello che è avvenuto alle elezioni del 2018). Quando un paese è in crisi e non si hanno valide soluzioni, è facile prendersela con gli immigrati. Non nego che la forma dell’immigrazione debba essere rivista, ma il vecchio trucco di prendersela con gli stranieri scatena un odio e un risentimento in assenza di ideali politici moderni. Se voi guardate in concreto, la Lega non sa attuare nessuna politica di cambiamento positivo. Parli di stupri? L’unica cosa che Salvini sa dire è che gli stupratori vanno castrati. Si parla di baby gang? L’unica cosa che Salvini sa dire è che bisogna togliere la patria potestà. A questo punto, tagliamo pure la mano a chi ruba, no? Ah già, dimenticavo che Salvini odia gli islamici. La Lega concentra l’emozione (negativa) sull’immigrazione, che comunque è un problema vero, così da non ammettere che su tutto il resto non sa fare nulla o governa male. L’atteggiamento della Lega è quello tipico di chi sfrutta la miseria dei cittadini per profitto personale, foraggiando una ideologia dell’odio. Vedi anche “Gli insulti a Liliana Segre e la tattica dell’elettore spaventato“. I risultati di questa forma “politica” ha delle testimonianze locali su cui si deve riflettere. Una è Verona. Si pensi alla zona della stazione, dove i semafori sono sincronizzati male da anni, con gli automobilisti che passano spesso con il rosso. E il rosso, per i pedoni, arriva quando si è ancora a metà attraversamento, con il rischio di essere messi sotto perché le auto scorrono veloci. Nonostante questa cattiva gestione del traffico, alla giunta comunale interessa solo che i barboni non dormano sulle panchine! Ovviamente non interessa dare loro un tetto, che tanto ci pensano i frati a fare l’elemosina, ma che non dormano sulle panchine. Verona, come detto, è un esempio e l’ho menzionata perché la conosco, ma in generale è quello che avviene in molti comuni a stampo leghista o di centrodestra. Vedi quello che è accaduto a Trieste quando un comunale ha gettato la coperta di un senzatetto.

La (finta) rivoluzione del M5S
Il partito è giovane e credo che ci sia una buona parte di teste che sanno pensare con modernità. Ma gente come Di Maio si mette in bocca la parola “cambiamento” e, con quel sorriso, ci prende beatamente per i fondelli. L’emozione è quella di combattere la casta e riempirci di promesse di cambiamento. Poi però scopri che il reddito di cittadinanza è una farsa e non sta cambiando granché. “Più tutto cambia e più tutto rimane uguale” dicevano gli americani dopo la Guerra Civile. Però la gente si concentra sulla guerra contro la casta e crede che il paese andrà meglio. Ma alla fine, il ruolo del M5S è stato sotto le aspettative. Avete notato che il sorrisetto di Di Maio è identico a quello di Renzi che poi ci fregava i soldi a mani basse? Capisco che sia impossibile pretendere un cambiamento in breve. E alcuni aspetti sono da apprezzare, come la lotta contro i vitalizi e il senso di educazione anziché di punizione. Ma la bufala sul reddito di cittadinanza è inaccettabile, un insulto all’intelligenza dei cittadini.

Il PD dei ladri
Il risultato del Vaffanculo Day? Altra gente che ci deruba. Il PD ci indottrina che l’Italia si è indebitata a causa dei Berlusconi che hanno governato prima. Ci coltivano (sì, uso appositamente questo verbo) con lo spirito europeo. E se non facciamo come dicono, ci spaventano con la minaccia di levarci anche quella misera ciotola di cibo. Incredibile ma vero, gran parte degli italiani ha paura dello spread che sale e delle ripercussioni da parte della UE se non ci soggioghiamo alla Germania o ad altri potenti. Il sentimento europeo, sì. Tutti dobbiamo sentirci europei, uniti e solidali. Così nel frattempo restiamo sempre gli zimbelli e personaggi come Renzi si arricchiscono, mentre noi dobbiamo accettare al più di sopravvivere.

Insomma, che sia la destra o la sinistra, questi sono esempi di come i politici ci fregano con le emozioni. Sicuramente, i media non aiutano, poiché le notizie sui giornali o siti come l’ANSA riportano ciò che si vuole far credere. Ad esempio, adesso che siamo con la Lega al governo, si parla molto di razzismo e immigrazione, ma poco o nulla sulla mancanza di modernità della Lega riguardo al lavoro o al modello della famiglia. Forse perché questo vorrebbe dire parlare male anche dell’opposizione? E la trovata del fare più figli per combattere l’invasione degli immigrati, andando in barba ai problemi ambientali causati dalla sovrappopolazione? Forse perché questo vorrebbe dire accusare anche i buonisti, magari del PD, che sbavano come decerebrati sulle orazioni del papa? I media sono parte attiva dell’emotività! Ci fanno tutti quanti il lavaggio del cervello e ci fregano. La colpa è però anche dei cittadini, che continuano a credere alle parole dell’imbonitore di turno. Se torniamo più indietro, possiamo anche citare Berlusconi e i comunisti che rappresentavano il male assoluto. Il male assoluto per le aspirazioni di potere e immagine del nano, ovviamente. Ma è così che Berlusconi riusciva ad accalappiare il voto di chi voleva essere come lui. Tanti comunissimi individui che sognavano di diventare dei piccoli Berlusconi. Non ci riuscivano? Colpa dei comunisti!

La politica dell’emozione (o forse della violenza?):

– distrae l’attenzione dai problemi seri;
– trova soluzioni semplicistiche senza risolvere i problemi.

Il M5S si è accanito sulle pensioni d’oro dei politici, ma ha dimenticato di dire che il problema nasce dalla popolazione. Una popolazione che ha il tipico vizio italiano di volersi arricchire sempre di più, fenomeno negativo a cui non si sottraggono anche i più poveri della classe. Salvini parla di ruspe qui e lì e attribuisce quasi sempre la colpa agli immigrati, ma la sicurezza si ottiene educando la popolazione alla civiltà e al rispetto (i genitori e la scuola sono elementi fondamentali). Tutti questi meccanismi di risonanza distraggono da come la società è degradata. Oppure non si discute a dovere del grave problema ambientale che i politici non vogliono prendere sul serio. Anzi, mentre gli studenti scioperano per sensibilizzare sul clima, sia la destra che la sinistra premono per cementificare sempre di più. Il discorso della politica dell’emozione vale anche per altri paesi. Trump non ha la più pallida idea di come si governa bene un paese, che sia nel verso conservatore (quale è) o liberale. È stato votato in un clima politico di crisi e rabbia sociale. E allora cosa fa? Dichiara la guerra alla Cina, ai media e, ovviamente, si accanisce sugli immigrati.

Non fatevi fregare dagli imbonitori. Guardate che cosa concretamente ha fatto o fa un partito politico. Se fa poco rispetto a quello che promette, votate un altro partito!

“Scusi, lei è uno spacciatore”?

Quando si parla di politica dell’emozione (o risonanza sentimentale), un esempio forte è il caso di Salvini che citofona a un ragazzo tunisino chiedendogli se è uno spacciatore. La versione di Salvini è che una “mamma coraggio” si è fatta avanti per raccontare la storia del figlio morto a causa della droga. Premesso che bisogna contrastare gli spacciatori, la versione vera (vedi sulle bufale del fascismo), tra l’altro raccontata dalla stessa madre, è che il figlio soffriva di SLA e si è suicidato con un’overdose. No, anche se c’è sempre di mezzo la droga, non è affatto uguale! La Lega cosa fa? Strumentalizza e addita la colpa allo spacciatore di turno, ovviamente immigrato perché è più facile prendersela. È più comodo così. Altrimenti, si dovrebbe aprire un dibattito molto complesso sul suicidio, che vede molte sfumature e nessuna soluzione giusta o sbagliata in assoluto. E tutto ciò non porta voti di massa, perché vuol dire sforzarsi di capire e approfondire. Allora si dà la colpa a qualcuno con cui è facile prendersela. Mamma coraggio? Mamma egoista, direi. Capisco il dolore per un figlio perduto, cosa bruttissima ma, prima di sfociare ad additare qualcuno gratuitamente, la donna dovrebbe comprendere lo stato in cui viveva il figlio. Se suo figlio soffriva così tanto da comprarsi una dose con cui uccidersi, evidentemente c’è qualcosa che non va nel come viene trattata la vita in Italia (infatti, scrivo sempre papa con la minuscola!). Parlare dei meccanismi legati al suicidio è più complesso e difficile, un tabù, ma è questa la vera soluzione, non l’arroganza di chi, in ogni caso, del popolo se ne frega beatamente e vuole solo i voti. È così che nascono le dittature, come spiego anche nell’articolo sulle bufale del fascismo.

Non stupitevi più di tanto di queste manipolazioni. Una volta riconosciute (l’ho spiego nell’articolo sugli insulti a Liliana Segre), sappiamo come difenderci. Sono le medesime strategie alla base dell’elezione di Trump o della Brexit. Anche nella civilissima Scandinavia vengono usate, ma lì sono mediamente più furbi.

L’emergenza Coronavirus

Anche il Coronavirus è stato sfruttato senza pietà per fare campagna emotiva. Il paragone è stato fatto con la guerra, ma il virus è un nemico non visibile ad occhio nudo. Ecco che, allora, è stato inventato il nemico del runner o del passeggiatore, untori manzoniani del terzo millennio. Ma dell’argomento ho parlato molto approfonditamente (l’articolo è abbastanza lungo, ma merita) qui. In estrema sintesi, prendersela con il runner o il passeggiatore serve a distrarre dalle lacune di anni in cui sono stati fatti tagli alla sanità o dove la mafia si è arricchita a danno della salute della gente (Lombardia compresa, che non è affatto un’eccellenza).

Siamo ancora nel Medioevo?