Quanto alcol possiamo bere nella dieta?

Uno dei punti cardine di questo sito è che è la dose che fa il veleno. Dunque, non esistono cibi cattivi e cibi buoni. Tutto può essere consumato, purché non superi il limite di eccesso. Ad esempio, i grassi saturi non fanno male, bensì sono utili, ma un loro eccesso fa male perché correlato con un introito calorico eccessivo che dunque porta al sovrappeso. Ecco, lo stesso ragionamento si applica all’alcol. Il concetto è ben chiaro se consideriamo che il nostro organismo contiene naturalmente un quantitativo di alcol etilico (o puro). Allora perché gli alcolici sono così a rischio? Semplicemente perché bere 125 ml di vino aumenta la quantità di alcol nell’organismo di 10 volte in più rispetto ai normali livelli fisiologici. È ovvio che ogni eccesso sovraccarichi l’organismo. Per fare un paragone con il cibo, nessuno direbbe che mangiare due pizze al giorno sia salutare, ma ogni tanto sgarrare con una buona pizza ci sta senza scomodare improbabili effetti benefici. Per gli alcolici è la stessa cosa, solo che è molto facile superare i limiti di tolleranza!

I (veri) limiti tollerabili

Esistono diverse linee guida e ogni paese tende a fare come pare, in modo spesso ambiguo. Il classico limite di 2-3 unità alcoliche (UA) non fa chiarezza, perché tenendo a 12 g una unità alcolica vuol dire che il limite va da 24 g di alcol puro a 36 g. Cioè una differenza notevole, pari a circa 33 cl di birra al 5% di gradazione. E per le donne si va da 1 unità alcolica a 2, quindi sempre una forbice troppo ampia e su cui è impossibile capire come gestirsi. D’altronde, limiti così aleatori servono anche per salvaguardare il mercato del vino, che da noi in Italia è molto redditizio. Se si proponessero limiti più restrittivi, le aziende vinicole guadagnerebbero molto meno. Con limiti così ampi, chi è meno propenso a bere è ok, ma anche chi beve di più (e troppo) viene salvato. Esistono paesi che addirittura propongono 40 g di alcol puro al giorno (vedi l’Estonia, e “solo” la metà per le donne), mentre il Regno Unito propone 16 g al giorno per uomini e donne (probabilmente per semplificare e non discriminare i sessi) e l’unità alcolica è di 8 g (quindi il limite è di 2 UA in misura britannica). Come potete notare, ogni paese tende a fare come piace. Per l’OMS, 1 unità alcolica corrisponde a 10 g.

Si dovrebbe evitare di eccedere con gli alcolici anche per un discorso di calorie in eccesso, poiché l’etanolo non è un vero nutriente al contrario di grassi, carboidrati e proteine, apportando però 7 kcal/g. Per intenderci, non esiste la “pancia da birra”, è semplicemente che bere troppo ha fatto ingrassare per un surplus calorico! Il discorso sulle calorie non c’entra direttamente con l’alcol etilico. È un mero fattore di eccesso, al pari di quando si dice di limitare le bibite come la Coca Cola o i succhi di frutta.

Se vogliamo avere un VERO consumo moderato, i limiti devono essere di 20 g al giorno per gli uomini e 10 g al giorno per le donne e per gli anziani (over 65). Sto parlando dei limiti massimi consentiti, quindi NON sono le dosi raccomandate! Se siete astemi o bevete in rare occasioni, continuate pure così… meno è meglio! Ovviamente, per le donne in gravidanza o allattamento e i minorenni la dose limite è sempre ZERO! Bisogna poi tenere a mente che le donne sono mediamente più basse e magre. E non solo, hanno anche più massa grassa per costituzione, un fegato più piccolo (vedi l’articolo sul fegato) e meno liquidi per diluire l’alcol. Ciò comporta che le donne sono più sensibili all’ubriachezza e si intossicano più facilmente. Ecco perché, per le donne, i limiti sono dimezzati rispetto ai 20 g per tutti dell’OMS (oltre al discorso sul tumore al seno spiegato nell’articolo sull’alcolismo e il binge drinking).

Per chi ama il vino o la birra, la soluzione più adatta è l’astinenza intermittente, già presente in varie direttive ufficiali, ma bisogna capire come fare e lo vedremo in seguito. A chi contesta dei limiti così bassi, faccio notare che i Paesi Bassi propongono 10 g/die sia per gli uomini che per le donne. Vuol dire che maschi e femmine, indipendentemente dal sesso, al massimo possono concedersi 1 l di birra (5%) per due volte a settimana. Se ragioniamo che “meno è meglio”, gli olandesi non hanno torto. Certo, nei Paesi Bassi il problema dell’alcolismo è serio e combattuto come nel Regno Unito o in Svezia, ma questo fa comunque capire che i miei limiti non sono affatto i più restrittivi. Sono sostanzialmente 3 i motivi dei limiti che ho dato:

– rischio salutistico;
– eccesso calorico;
– attività sportiva.

Ah, ricordiamocelo sempre: gli effetti dell’alcol si aggravano tanto più non si segue un buon stile di vita e si aumenta ulteriormente il consumo. Il fumo, poi, che già di per sé è dannosissimo, con l’alcol diventa ancora peggio. Quindi, i limiti valgono solo se lo stile di vita globale è corretto. È importante sapere questa cosa, perché di base chi fa sport seriamente e segue uno stile di vita corretto, se non è astemio, sa bere entro i limiti tollerabili. Chi invece ha problemi con l’alcol è, spesso, un soggetto sedentario e in sovrappeso o fumatore. Non negatelo, e lo dico da appassionato della birra, la realtà è questa. Se non seguite uno stile di vita corretto, tutto il discorso dell’articolo viene a cadere.

Cosa vuol dire basso rischio?

Per tutto il discorso sui danni dell’alcol, vi rimando all’articolo sull’alcolismo e il binge drinking. Ve ne invito caldamente la lettura per comprendere anche il discorso sulla cancerogenicità dell’alcol, che non è banale e va identificato correttamente. In questo articolo, invece, mi preme sottolineare che la maggior parte della popolazione ha un cattivo stile di vita, è in sovrappeso e sedentaria, e IN PIÙ beve non per forza troppo. Chi beve sottopone sempre l’organismo a un sovraccarico. Nella vita quotidiana, siamo sottoposti  a tanti rischi e il sole stesso è cancerogeno. Lo smog e l’inquinamento, ad esempio, fanno più morti dell’alcol (e l’Italia detiene la maglia nera in Europa, con circa 45 mila morti nel 2016). Pertanto, quello che conta è quantificare il sovraccarico dell’alcol. Un soggetto sportivo, avendo un fisico allenato, magro e resistente, riesce a sopportare questo sovraccarico, a patto che si rimanga entro i limiti di consumo. Se avete 50 anni e avete già dei “piccoli” acciacchi dopo anni di sedentarietà, l’alcol sicuramente aggraverà il vostro stato di salute perché siete già conciati male. Ma se siete sani e sportivi e seguite un corretto stile di vita, allora ci può stare, dando sempre per scontato che l’astemio non dev’essere mai incoraggiato a iniziare a bere. Lo ripeto nuovamente: i limiti proposti NON sono quelli raccomandati, bensì quelli massimi che possiamo tollerare se (e solo se!) seguiamo già un corretto stile di vita.

Se non seguite un corretto stile di vita, che preveda lo sport, l’alcol vi farà sempre male!

Al contrario, seguendo uno stile di vita sano, con regolare sport, l’alcol (entro i vincoli) non è a rischio zero, ma tollerabile. La miglior soluzione per eliminare ogni rischio dovuto all’alcol è ovviamente essere astemi.

A quanto corrispondono?

1 drink (10 g, la misura dell’OMS) corrisponde all’incirca a una delle seguenti quantità:

250 ml di birra al 5%;
100 ml di vino (12%);
35 ml di superalcolico (38%).

I limiti stabiliti significano che il vero problema si ha consumando troppo di frequente gli alcolici, del tipo sia a pranzo che a cena o tutti i giorni. Se vi piacciono gli alcolici, è meglio uno sgarro ogni tanto anziché bere il bicchiere di vino a ogni pasto come se fosse acqua. Non direi mai che è giusto farlo ma, sì, ubriacarsi una volta ogni tanto è meglio che bere “poco” ma tutti i giorni!

Alcol e benefici?

Il vino o la birra di per sé può anche far bene come tanti altri alimenti con le rispettive proprietà, ma è l’alcol etilico a essere tossico. E il quantitativo di alcol etilico rende gli alcolici molto problematici, vanificando gli eventuali effetti positivi. Certo, se parliamo di alcune opere d’arte come le birre tedesche non filtrate o di un vino gourmet, parliamo di bevande buone e gustose quanto vuoi, ma l’alcol etilico è e rimane tossico, punto. D’altro canto, la formazione di alcol etilico per diverse bevande alcoliche è cruciale ed eliminarlo non avrebbe senso. Quindi? Quindi, piuttosto preferite alcolici a bassa gradazione, vedi la birra, e rispettate il limiti tollerabili, senza però illudervi che l’alcol possa fare bene all’organismo perché non è così. Potete avere tutti i polifenoli che volete, ma poi l’alcol etilico rovina tutti i benefici. Diciamo che, nel miglior scenario, un consumo “moderato” di alcolici non peggiora la qualità della vita. Gli studi che vi propinano su prevenzione delle malattie cardiovascolari e riduzione della mortalità sono farlocchi e basati sempre e pedissequamente sulla confusione tra correlazione e causa-effetto. È ovvio che, se non eccedo con gli alcolici, campo di più rispetto a chi eccede. Non è quindi bere birra o vino che aumenta la mia aspettativa di vita, ma la mia aspettativa di vita aumenta perché non eccedo… è un concetto ben diverso! Mi rendo conto che questo ridimensionamento dei presunti benefici degli alcolici, specie in Italia con il caso eclatante del vino, farebbe drasticamente calare le vendite. Quindi meglio continuare a raccontare bugie e dire che un consumo “moderato” di alcolici (vino?) fa campare di più. Ma se fosse vero che il vino protegge il cuore, allora perché non viene somministrato ufficialmente come cura per i cardiopatici? Ecco, ci siamo intesi. Altri studi fanno notare che chi è già cagionevole di salute, ma non per l’alcol, deve comunque smettere di bere o ridurre. Il discorso è sempre il medesimo: lo stile di vita. Se con sovrappeso, sedentarietà e fumo mi sono già giocato la salute, è chiaro che non è tanto il bicchiere di vino che mi fa male, ma tutto il resto! Riassunto del concetto: al più, un consumo “moderato” di alcolici non ci fa del male, che è una cosa diversa rispetto a chi millanta i benefici del bere vino o birra! Non c’è nessun beneficio nel bere alcolici, anzi, è vero che un eccesso provoca gravissimi danni.

In rete si trovano delle vere e proprie bufale. Addirittura si trovano siti in cui si dice che 3-4 bicchieri di vino al giorno fanno bene al cuore. Chissà perché, poi, nel nome del sito c’è sempre una qualche dicitura che incoraggia il consumo o la vendita di vino o birra. Molti di questi siti si riallacciano a linee guida, ormai smentite, che risalgono a 40 anni fa, cioè a quando ancora c’era il “boom” della dieta mediterranea e del vino rosso che fa buon sangue e altre sciocchezze. Altri invece sono proprio in malafede e negano un serio problema di abuso da alcol. Gira anche uno studio dove le donne over 50 nutrono benefici cardiovascolari per 5 drink a settimana. Stiamo sempre parlando di bufale. Il beneficio non è dovuto ai 5 drink, ma al fatto che 5 drink a settimana sono un quantitativo abbastanza basso di alcolici. Gli alcolici sono un piacere che ci possiamo concedere e va bene. Ma parlare di benefici, ideando persino delle ricerche farsa, è ridicolo e scorretto. Un alcolico dovrebbe essere apprezzato per il gusto e per la ricerca degli ingredienti… i discorsi sui benefici lasciamoli pure stare!

Riassumendo, i benefici dell’alcol non derivano affatto dall’alcol. I benefici si hanno in persone che sono già in salute perché sportive e con uno stile di vita corretto. Pertanto, questi soggetti possono continuare a bere alcolici (sempre secondo i vincoli!). Chi invece ha un cattivo stile di vita deve per forza smettere di bere perché l’alcol indubbiamente gli fa male e perché magari deve assumere dei farmaci, ha patologie e muore prima. Chi sta bene ed è in salute, con un corretto stile di vita, non smette di bere perché non ha motivo per farlo e continua fino a tarda età. Sta bene non perché il buon vino gli fa buon sangue: sta bene perché fa sport ed è magro!

Alcol e sport

La passione per il salutismo e il fitness degli ultimi anni ha comportato anche dei dubbi su alcol e sport. Come agisce e influisce l’alcol nello sport? Alcol e sport sono un binomio possibile? Dato che è un argomento molto sentito e discusso, ho scritto un articolo a parte dove chiarisco bene le cose. Qui dico solo una cosa. Se noi ci caliamo in una vera mentalità sportiva e abbiamo a cuore la nostra salute, l’alcol viene automaticamente limitato. Chi si dedica un po’ troppo al vinello durante i pasti, anche “solo” mezzo litro, tendenzialmente non darà la giusta priorità allo sport. Le prestazioni non saranno ottimali, con ricadute sui benefici.

Gestire gli alcolici nella dieta

Veniamo finalmente al dunque. Premetto che la mia strategia non si basa assolutamente sui limiti del codice della strada. La mia opinione infatti è: o si beve o si guida! I limiti del codice della strada li trovo ridicoli in questo senso, senza logica, ma facciamo le cose con calma e mi spiegherò meglio dopo a riguardo.

Quanti grammi di alcol?

Partiamo da qui, da questo discorso, senza il quale non è possibile capire il resto. Per sapere quanti grammi possiede un alcolico, bisogna calcolarne la percentuale in liquido e poi moltiplicarlo per 0.8 g/ml (fate attenzione alle unità di misura!), che è il peso specifico dell’alcol etilico. Quindi, 40 ml di whisky al 40% di gradazione hanno 40×0.4×0.8 = 12.8 g di alcol puro. 500 ml di birra al 5% di gradazione hanno 20 g di alcol puro. Una lattina da 330 ml di Guinness (4.2%) ha 11 g di alcol puro, mentre un bicchiere di vino di 125 ml al 12% di gradazione ha 12 g di alcol puro. Se volete un calcolo alternativo, usate l’unità di misura in litri è moltiplicate per il grado alcolico e poi per 8. Cioè, per il whisky di prima, 0.04x8x40 = 12.8 g di alcol puro. Cambia l’unità di misura, non il risultato finale!

Gli amanti del vino e della birra

Cosa fare se si ama particolarmente la birra o il vino? Per questo tipo di soggetti, sforare dai limiti giornalieri può essere comune. Nella pratica quotidiana, succede infatti che o non si beve o si beve troppo. Chi non ama gli alcolici, non berrà e stop. Per contro, gli amanti ad esempio della birra artigianale non potranno di certo limitarsi a così poco e vorranno fare più degustazioni. Per gli amanti VERI degli alcolici, ecco le tre regole a cui attenersi:

1) rimanere astemi per almeno 2 giorni a settimana, ma idealmente meglio per 3 giorni;
2) evitare il binge drinking;
3) bere a sufficiente distanza da un allenamento (mai prima o subito dopo).

Considerando che, in termini di corretto stile di vita, dovrete allenarvi con una certa frequenza, il mio consiglio è di bere alcolici per 2-3 volte a settimana (praticamente, sono i giorni di riposo).

In base a queste tre regole, potete gestire il consumo di alcolici in modo tale da non superare i limiti previsti. Questa è la soluzione migliore che ci sia per gustarsi senza troppi patemi gli alcolici o degli sgarri. Chi è astemio rimarrà tale e non deve per forza bere, anzi, sarebbe una grave bugia dirgli di assumere ad esempio il vino perché protegge il cuore. Chi è invece amante degli alcolici si gestirà bevendo di più alla singola occasione, ma non tutti i giorni. Certo, non arrivate a bere tutto in una volta, tipo 2 bottiglie di vino (quasi 140 g). L’intossicazione acuta è grave e va assolutamente evitata. Ognuno ripartisce come vuole e in base al suo metabolismo. I livelli del binge drinking sono elevati apposta per identificare un comportamento deviato. Le possibilità per gestirsi sono svariate. Di per sé, non è neanche vietato mischiare alcolici, ma è ovvio che mischiando è più facile eccedere.

La mia si chiama astinenza intermittente. Non è una novità, come detto in precedenza, ma è bene chiarire come funziona per non capire tutto male. L’astinenza intermittente non deve assolutamente spingere un astemio a iniziare a bere, ma serve per permettere agli amanti degli alcolici di gestirsi senza eccedere. E come già detto, se non ci sono altri fattori di rischio, bevendo in questo modo la salute non viene danneggiata, ma non è vero che birra e vino hanno proprietà che allungano la vita! L’ideale sarebbe limitarci a bere per 2 volte a settimana. Si può arrivare a 3 o 4 volte al massimo, ma attenti perché rischiate che il bere diventi un po’ troppo un’abitudine. Il mio consiglio è prediligere specifiche occasioni speciali, adottando la filosofia del “meno è meglio” e potendo ignorare il surplus calorico (perché non sarà sufficiente a farvi ingrassare!).

È severamente vietato bere alcolici prima di fare attività ad alta concentrazione fisica o mentale. Intendo oltre al divieto assoluto per le donne in gravidanza o allattamento e i minorenni. Il motivo è di pura intelligenza e buon senso. L’alcol altera, anche soggettivamente, la coordinazione e i riflessi, quindi mai bere prima di lavorare, fare sport o mettersi alla guida. O sgarriamo o guidiamo! Naturalmente, ma lo dovreste già sapere anche qui, non si deve mai bere alcolici a stomaco vuoto o a digiuno. Il consumo di alcolici deve sempre restare in prossimità di un pasto. Ricordatevi che l’alcol, a digiuno, non fa solo ubriacare di più, ma provoca anche l’ipoglicemia. E credo che non ci sia nemmeno da precisare che non bisogna mai mischiare alcol e farmaci.

Le calorie degli alcolici

Con il mio metodo, l’amante del vino o della birra farà rientrare molto facilmente le calorie assunte con gli alcolici. Una “media” al 5% di gradazione ha circa 200 kcal. Vuol dire 40 kcal/100 ml, ma si sale a 60 kcal o più se si parla di birre ad alta gradazione che, se magari sono artigianali, hanno anche più carboidrati. Per il vino va peggio, ma perché aumenta la quantità dell’alcol etilico che comunque può depositarsi in grasso se in eccesso (*). La quota zuccherina del vino è irrilevante, a meno che non si parli di vini appositi molto dolci. Siamo intorno alle 70 kcal/100 ml. Il disastro è per i superalcolici e soprattutto per i cocktail, perché è catastrofica la quota zuccherina, che nella birra è minima (2.5 g di carboidrati per 100 ml di birra a normale gradazione). Ci sono alcuni cocktail che sono delle vere e proprie bombe caloriche, ad esempio ben 350 kcal per 200 ml. E praticamente tutti di zucchero e alcol! Come potete notare, sia in termini di gradazione sia in termini di calorie vincono sempre gli alcolici a bassa gradazione! Quelle degli alcolici sono calorie da conteggiare nella dieta ma, se uno fa sport regolarmente, le giornate di astensione servono anche a rientrare nel fabbisogno calorico. Non bisogna dimenticare che il consumo alcolico rimane uno sgarro anche dal punto di vista dietetico e pertanto va mediato come tale. Ma gli sgarri, lo sappiamo, incidono se si verificano quotidianamente. 2, 3, anche 4 volte a settimana si può bere gestendosi come ho spiegato, mentre tutti i giorni diventa molto critico. Le calorie degli alcolici non sono calorie aggratis. Diffidate dei cialtroni che vi dicono che le calorie dell’alcol non vengono assimilate! Se però rispettiamo i vincoli tollerabili, possiamo mediare senza problemi gli eccessi. Come al solito, è l’abuso che si deve evitare. E come sempre, è il sedentario ad avere un fabbisogno calorico così basso per cui non è in grado di mediare gli eccessi. Possiamo gustarci un buon alcolico anche con una certa frequenza, ma è anche molto facile esagerare perché spesso il contesto (discoteca, serata con amici) o la mente (tendenza al binge) non ci fa accorgere che i bicchieri di vino iniziano a essere troppi. Tutto questo vale se gli alcolici non sono la causa del sovrappeso, cosa non scontata perché c’è sempre il rischio di aggiungere calorie oltre a quelle del fabbisogno calorico (gli alcolici non saziano come i cibi solidi). Vero che uno sgarro è irrilevante in termini dietetici, ma se faticate a mantenere il peso vuol dire che state bevendo troppo. Questa situazione è tipica quando mangiamo troppo spesso fuori e aggiungiamo gli alcolici a un pasto già molto calorico. Inevitabilmente, tutto ciò si trasforma in eccesso perché, magari, si è sedentari e l’organismo non sa mediare. Sgarrare non vuol dire mangiare e bere alcolici senza ritegno!

* I meccanismi sono abbastanza complessi. In estrema sintesi, l’alcol è una forma molto efficiente di energia, che porta l’organismo a risparmiare le altre fonti. Nonostante l’apporto energetico, l’etanolo non ha alcuna funzione utile per l’attività fisica. La dispersione dell’etanolo interessa solo il 5-15% e le dispersioni maggiori si hanno con gli alcolisti (che in effetti sono magri, ma anche cronicamente intossicati!). Morale della favola: ogni surplus si trasforma in grasso, motivo per cui è importante essere moderati.

Per quanto riguarda le birre, bisogna stare attenti a quelle artigianali. Spesso, il gusto è arricchito con ingredienti zuccherini, come ad esempio lo sciroppo. Quindi, sono birre più caloriche. Non vale per tutte le birre artigianali, ma è una moda che si sta diffondendo. Leggete gli ingredienti per sapere se ci sono ingredienti zuccherini. Personalmente, questo “arricchimento” non mi piace, ma ne ho discusso meglio nell’articolo sulla birra artigianale.

Il “paradosso dell’alcol”

Esistono degli studi dove viene rilevato che gli alcolici non fanno aumentare di peso. Questi studi sono raggruppati in quello che viene definito come “paradosso dell’alcol”. In questi studi, il surplus di calorie degli alcolici non sembra apportare alcun aumento di peso nei campioni di popolazione esaminati. La termogenesi indotta dall’etanolo non spiega il fenomeno, poiché corrisponde a non più del 5-10%. Resta l’ipotesi del MEOS (Microsomal Ethanol Oxidising System), che genera calore, ma in un bevitore moderato rappresenta il 10-20%. Tale quota è insufficiente per giustificare la mancanza di aumento del peso. Il MEOS “pareggia” le calorie dell’etanolo solo negli alcolisti, poiché assumono molto alcol! Quale sarebbe la spiegazione, dunque? Non c’è nessun paradosso, perché si parla di soggetti con un consumo di alcolici occasionale o moderato. Quindi, non c’è modo di provocare un aumento di peso con lo sgarro alcolico. Se si seguono le mie indicazioni, in un contesto di corretto stile di vita, il risultato è lo stesso di queste ricerche. Ma allora questo ragionamento è del tutto paragonabile allo sgarro alimentare, né più né meno. Non c’è una continuità nello sgarro e, se si fa sport, ogni sgarro viene sempre mediato perché il fabbisogno calorico è già alto. Ingrassiamo quando assumiamo 100 kcal in più (molto meno di un singolo sgarro) ogni giorno. Il problema degli alcolici è… l’alcol etilico! Se invece prendiamo una donna sedentaria con un fabbisogno calorico da 1400 kcal, allora probabilmente gli alcolici provocheranno un aumento di peso. Ovvio, si dirà. Negli studi sul paradosso dell’alcol, si parla del 10% di calorie provenienti dall’alcol etilico. Il 10% delle calorie, se vi fate due conti, vorrebbe dire che si sta già bevendo troppo! In un consumo occasionale ed equilibrato, è difficile che gli alcolici facciano mettere peso. Il paradosso, quindi, non è un paradosso! Poi, non sono un ricercatore e non posso dimostrarlo con uno studio. Ma questi sono i casi in cui è sufficiente il buon senso. Le calorie dall’alcol vanno conteggiate. Non esiste che le calorie vengano tolte “gratuitamente”, perché sarebbe contro le leggi della fisica. Solo che, in un consumo occasionale ed entro i limiti consentiti, non è in grado di provocare un concreto aumento di peso, a maggior ragione se uno è sportivo e ha già un fabbisogno calorico elevato. Certo, se uno si beve troppi piña colada, che è più zucchero che alcol, ingrasserà per forza.

Limiti da ipocrisia del governo

La soluzione che ho dato per bere gli alcolici è piuttosto flessibile e ognuno può fare come crede e come si trova meglio. Si tratta solo di permettere a ognuno di trovare la sua personale quadratura per rispettare i vincoli (a patto di non ubriacarsi e di non sfociare nel binge drinking). E questo è importante. Si basa su una statistica di studi effettuati. I limiti del codice della strada non valgono, perché secondo me o si beve e non si guida o non si beve e si guida. Non si può concedere di bere “poco” cercando di avere la moglie ubriaca e la botte piena! La pubblicità della Heineken (marca che nemmeno mi piace) con Jackie Stewart in questo senso fa buona educazione, ma è solo una mosca bianca. Troppa gente parla di “consumo moderato”, “aumento del rischio di x cancro” ecc, però poi nessuno sa dare delle quantità e nessuno chiarisce mai cosa si intende per consumo moderato. Il perché è intuibile. Da un lato, non si può dire che l’alcol è come mangiare verdura, che fa bene e fa ringiovanire. Ma dall’altro non si può nemmeno dire esplicitamente che si può bere pochissimo, cosa che rovinerebbe tutto il business che ruota intorno agli alcolici. Quindi si deve mettere toppe qua e là e comportarsi da ipocriti, mettendo in guardia sul consumo di alcol ma proponendo tutto in modo tale che sia abbia l’illusione che si può davvero bere liberamente, cosa che invece non è! E certo, mi pare ovvio. Altrimenti chi uscirebbe al sabato sera spendendo soldi? Quindi meglio dire le cose a metà, dare direttive fasulle, convincere la gente che l’alcol fa male ma dare lo stesso delle dosi fin troppo ambigue per cui poi uno esce di casa al sabato sera e spende. Ipocrisia pura! Io personalmente preferisco non cercare di salvare capre e cavoli . Preferisco dire che si può sgarrare ogni tanto, senza ubriacarsi, e non mettersi alla guida piuttosto che dire che si può bere, sì, ma “poco”. E quel “poco”, alla fine, tanto vale che sia zero. I limiti del codice della strada sono assurdi e soggetti a fin troppe variabili. Stomaco pieno, stomaco vuoto, o ancora stomaco mezzo pieno, o stomaco poco pieno, sangue più denso o meno denso? Per chi mastica un po’ di chimica e medicina, sono dati rilevanti e che spesso variano davvero parecchio ai controlli. Donne, uomini, anziani, obesi o magri? In pratica, bisogna fare conti troppo complicati per capire se ci si può mettere alla guida o no. E che senso ha? Stare a fare i conti tra bicchiere, mezzo bicchiere, boccale, boccale piccolo, a stomaco vuoto o pieno o mezzo pieno… ecco, tutto questo sfocia nel ridicolo, perché non si ha il coraggio di dire la verità e si vuole lo stesso beneficiare del business. D’altronde in Italia siamo abituati a usare la macchina anche per mezzo chilometro, quindi mica puoi dire che è meglio se al sabato sera torni in taxi o con le gambe (sempre se ti reggi in piedi!). Ridicola anche la discriminazione tra neopatentati e non, visto che poi, alcol o non alcol, i killer della strada girano sempre. Bisogna capire che l’alcol è uno sgarro e quindi, come tale, la scelta è quella di bere o guidare, non di bere “poco” per mettersi alla guida. Le persone veramente intelligenti fanno così e non escono con “amici” che si ubriacano al sabato sera!