Covid e scenari del futuro: impareremo la lezione della pandemia?

Credo che alcune cose che ho scritto sul Coronavirus siano passate inosservate. Già nel primissimo (era l’8 marzo 2020!) avevo detto questo:

Una singola emergenza è sempre destinata a scemare, ma ne potrebbero arrivare altre che richiederanno un contenimento, più o meno drastico in base al caso. È questa la realtà che ci attende[…]

E ancora (sempre da quel primo articolo):

Cosa succederebbe con un virus un po’ più contagioso e un po’ più letale?

Forse non ci avete badato abbastanza, ma non l’avevo detto a caso. I Trump di turno mi daranno del profeta di sventura, ma quello che ho detto all’epoca poggia le sue basi su dati scientifici e modelli previsionali. Le risorse del pianeta non sono precarie solo per l’abuso, ma prima di tutto perché siamo un pianeta sovrappopolato. Oggi siamo 7.5 mld di persone ed è previsto che, nel 2050, saremo 10 mld. Se siamo già in crisi energetica e di risorse nel 2020, provate a immaginare con 2.5 mld di persone in più. Per anni, i vegetariani ci hanno detto che smettere di mangiare la carne avrebbe salvato il pianeta o che, almeno, è qualcosa. Purtroppo non è così (sebbene condivida alcuni aspetti) e il futuro sarà molto duro se non decidiamo di convertirci alla politica verde. Un pianeta con 2.5 mld di abitanti in più avrà non solo crisi e guerre per le risorse, ma ci predisporrà anche ad epidemie potenzialmente molto più gravi del Covid. Il Covid ha una letalità che va dallo 0.2% dei più giovani al 15% degli over 80. Significa che i più giovani hanno basse probabilità di morire e, nella quasi totalità dei casi, faranno una specie di influenza più brutta del solito (il che però non significa che sia esattamente come una influenza!). Non saranno felici quelli che drammaticamente entrano nella statistica, e resta sempre importante vaccinarsi, ma è così. Pertanto, quello che c’è da capire è che:

la pandemia del Covid dev’essere vista come un banco di prova per gli scenari del futuro.

Ovviamente, non ci aspettano solo le pandemie. Ci aspettano anche forti ondate migratorie, che a un certo punto non potranno più essere contenute, a meno di non sganciare delle bombe contro quelle persone (*). Le pandemie e le epidemie saranno una parte integrante di questo futuro. Ci sono sempre state nei paesi più poveri ed è stato bello ignorare, finché però il sistema ha iniziato a collassare e il problema è arrivato anche nei paesi occidentali. Il vaccinarsi per il Covid è sempre in chiave responsabilità e maturità. Se è vero che le probabilità di morire sono basse per chi è giovane e in salute, perché comunque rischiare di soffrire per giorni tosse, febbre alta, mal di gola e magari complicanze del long Covid? Se non vogliamo ascoltare la scienza adesso che c’è il Covid, alla prossima pandemia potrebbe andare molto peggio. Se mi replicate che è assurdo mettere la mascherina da vaccinati, a parte eccezioni come ospedali, ambulatori ed RSA, concordo in pieno (alcuni la mettono ancora da soli senza essere fragili!), ma è un altro discorso.

* La soluzione, come spiegato nell’articolo sul problema dell’immigrazione, è avere relazioni con i paesi poveri e aiutarli a stare bene dove vivono. Non a caso, “aiutiamoli in casa loro” è lo slogan della destra anti-migranti, ma in questo caso è una variate del nazista “arbeit macht frei” (non c’è assolutamente intenzione di aiutare i paesi più poveri, vedi le prigioni in Libia che ad alcuni partiti fanno molto comodo).

La politica del benessere è sempre vincente… ma l’Italia è bocciata!

La cosa interessante da notare è che la capacità di reazione corrisponde esattamente alla classifica su quali sono i paesi del benessere. Gli scandinavi hanno reagito molto bene, perché da decenni investono e curano il loro sistema sanitario. La Svezia? Hanno candidamente ammesso i propri errori ma, se guardiamo al comportamento della popolazione, ci accorgiamo che sono stati super civili, cosa che non si può dire degli italiani. Anche la Germania ha reagito molto bene e non perché possiede una valanga di posti letto. I posti letto, forse, potranno servire per il futuro (ripeto, non lo dico per fare il profeta di sventura, ma mettendo insieme i vari dati sui cambiamenti climatici). La Germania ha reagito bene perché è stata tempestiva ed efficiente. E per la prima volta nel suo governo, si è vista una Merkel particolarmente preoccupata, segno che anche i tedeschi iniziano a capire che il problema ambientale è più serio di quanto credevano loro stessi.

Bocciati l’Italia e, probabilmente, la Francia! In particolare, noi italiani siamo stati bravissimi a credere di fare gli eroi stando sul divano, tanto quanto a dire che “Coviddì non c’è n’è” quando sono arrivate le vacanze e le belle giornate. Ovviamente, il Coviddì è tornato a far paura alla ripresa della scuola (*). Già, la scuola. Se avessimo davvero imparato la lezione, non avremmo come al solito dato fondi praticamente buttati per l’edilizia, bensì proprio alla scuola. È la strategia vincente che ha adottato la Finlandia quando era in crisi negli anni ’70. Per noi italiani è controintuitivo, a causa di una mentalità ancora legata al dopoguerra che ci porta a puntare dritti sul mattone fino alla nausea. Eppure, se vogliamo costruire una società del benessere, la scuola e la sanità devono avere la priorità, ma non l’abbiamo imparato. I paesi che hanno reagito meglio o che stanno iniziando ad imparare hanno sempre riconosciuto un qualche tipo di errore. I politici italiani, invece, sono ossessivamente concentrati a gonfiare il petto, chiusi nella loro ottusità e incapacità di capire che potevano esserci meno morti con una sanità migliore. Se davvero avessimo imparato la lezione per il futuro, avremmo fatto una serie di mea culpa ma, al contrario, abbiamo gonfiato il petto elevandoci ad eroi e diffamando altri paesi. Questo anche perché i decessi dichiarati non sono tutti. La Lombardia ha ben 6000 decessi per Covid non dichiarati. Tanti paesi occidentali hanno decessi per Covid non dichiarati, ma quello che è avvenuto in Lombardia assume connotati da eugenetica. Qual è la causa di questa strage? Intuibile ed è segreto di pulcinella:

sanità corrotta e privata (gravissima la situazione proprio in Lombardia).

* A meno di non cacciarsi in situazioni extra-scolastiche ad alto rischio, la scuola è un ambiente tutto sommato tranquillo. Chi si deve isolare è il soggetto con rischio non indifferente e non tutti gli anziani lo sono allo stesso modo (ad esempio, gli anziani sportivi hanno meno rischio rispetto a quelli sedentari, che magari fumano). Oltre al fatto che chiudere le scuole è fin troppo penalizzante rispetto all’accettare un certo rischio. Francamente, non ho visto i ragazzi tanto più incoscienti e irresponsabili rispetto agli adulti.

Ma alla base c’è una cronica mancanza di etica verso la qualità della vita. Questo è il vero problema. Infatti, l’altro paese che ha gestito male sono gli Stati Uniti, dove la sanità è per l’elié più ricca. Anche in tal senso è scattata la protesta in seguito all’omicidio brutale di George Floyd, dato che le comunità di neri sono le più colpite poiché spesso indigenti. Ecco cosa intende Greta Thunberg (di cui comunque non condivido alcune posizioni troppo estremiste) per uguaglianza sociale. La sua non è solo una mera “crociata verde”. Lei intende anche questo, ma molti politici continuano a far finta di nulla. Al di là delle controversie sul regime autoritario (*), la Cina ha invece reagito molto bene. La Cina, dietro le quinte, è ben consapevole dei problemi ambientali e si sta preparando ad agire (ad esempio, acquistare un’auto non è semplice e viene incentivato lo scooter elettrico).

* Per certi versi, può essere comprensibile. Un paese con 1.4 mld di persone è difficile da gestire. Non che sia giusto e non voglio addentrarmi nella politica della Cina, ma un senso di quell’autorità, giusta o sbagliata che sia, c’è.

Fallimentare anche il continuo allarmismo, con i media che dicono che i contagi salgono e scendono da un giorno all’altro per creare tensione. Alla fine si è verificato quanto detto da diversi esperti: i morti sono diventati una decina, ma vengono diluiti in periodo di tempo molto lungo (*). Con l’allarmismo, forse si pensa di portare le persone ad essere consapevoli e responsabili, quando invece si ottiene il più becero negazionismo, cioè l’effetto contrario a quello desiderato (sempre se fosse davvero questo il desiderio e non esattamente provocare il negazionismo). Se vogliamo prepararci al futuro, le cose vanno dette e trasmesse in modo onesto e razionale, anche se spiacevoli. Gli italiani riusciranno a capire in tempo, prima che arrivi un’emergenza ancora più grave del Covid? Francamente non lo so. È quello in cui uno dovrebbe sperare. Ma se così non fosse, sappiate una cosa: madre natura farà cinicamente il suo dovere (**). Si potrebbe dire che l’allarmismo susciti una paura nella popolazione che porti a stare attenti e rispettare le misure di precauzione ma, sfortunatamente, abbiamo visto che un popolo disabituato alla civiltà non si raddrizza in modo così semplice. Dopo un po’, capirà l’inganno e ti prenderà a pernacchie, nonostante un pericolo (seppur ridimensionato) ci sia. Si potrebbe ribattere che, per far rigare dritto gli italiani, la campagna del terrore sia l’unico modo, ma fondamentalmente abbiamo una classe di presunti giornalisti afflitti da forte irrazionali (basta vedere come sul sito di Focus ci siano autori che si contraddicono all’interno di uno stesso articolo!). E poi sono convinto che, ad un certo punto, si debba mettere ognuno davanti alle sue responsabilità. Oggi (aggiornamento di luglio 2022), abbiamo dei vaccini che, per fortuna, funzionano alla grande e non c’è più nulla da temere, se non che dobbiamo solo accettare la convivenza con il virus e il green pass può sempre essere necessario nei momenti più critici.

* L’articolo è stato scritto all’indomani dell’autunno del 2020. Solo dall’estate 2021 i morti si sono stabilizzati a poche decine al giorno grazie ai vaccini, con l’alternanza di ondate e picchi sotto controllo e che non devono più spaventare (vaccinarsi è fondamentale!). Questa è una prova del fatto che bisogna rivalutare il nostro modello sociale e destinare la spesa alla salute e alla sanità (oltre che all’istruzione), due ambiti con finora scarsi finanziamenti ma alla cui base, a mio parere, sta un disinteresse in primis del cittadino medio italiano (se uno si lamenta che i centri sportivi cadono a pezzi e poi si fa esonerare da ginnastica a scuola, c’è poco da lamentarsi). O lo si capisce in modo spontaneo o i politici saranno costretti a usare la forza. Anche se può sembrare banale ma si scopre che non lo è affatto, ognuno è responsabile delle proprie azioni..

** E anche questo, per l’estate del 2022, si è verificato con la siccità. Molti si lamentano comprensibilmente della mancanza di pioggia, ma non si dice fino in fondo la verità. Ci sono regioni come la Lombardia dove l’acqua viene letteralmente monopolizzata dal riso e dal mais, due colture che, con i cambiamenti climatici, in tale regione non hanno più senso. A questo si aggiungono le perdite dovute all’inefficienza degli impianti, che in regioni come il Lazio sono gravissime e quasi totali. Vero che manca la pioggia ma, come dico sempre, bisogna adattarsi! Molti agricoltori non vogliono accettare che i tempi sono cambiati. Restano attaccati alle tradizioni di una volta, sprecando un quantitativo di acqua inaccettabile.