Perché la corsa e non altri sport?

Nel sito, faccio spesso esempi di stile di vita corretto ragionando sulla corsa. Questo può sembrare una discriminazione, ma non è così, visto che propongo anche la strategia del multisport. E ho già discusso su come si può benissimo fare ciclismo come sport a fini salutistici. Io stesso ho praticato più sport fin da piccolo e so quali sono i vantaggi del praticare più sport. D’altro canto, appunto, il ciclismo stesso, rispetto alla corsa, non sottopone ai traumatismi che comporta la corsa. In diversi articoli spiego come la corsa offra molti benefici, ma allo stesso tempo bisogna stare molto attenti, non essere in sovrappeso (tranne che per gli ultimi chili quando si deve dimagrire) e scegliere delle buone scarpe senza usarle quando si sono ormai esaurite. Ma se bisogna stare così attenti per prevenire gli infortuni, mentre sport come il nuoto di fondo e il ciclismo non hanno i traumi da gravità della corsa, perché nel sito insisto principalmente con la corsa? I motivi sono due e molto semplici.

Ma vediamo quali sono i vantaggi dell’avere la corsa come lo sport principale (attraverso il multisport o meno).

1) Praticità

Banalmente, uscire in bicicletta alle 5:30 del mattino in inverno, prima del lavoro, non è la stessa cosa rispetto all’uscire a correre nella medesima situazione. Non tanto per questione di freddo (in bici si sente, almeno inizialmente), ma per via del buio. Pedalare al buio, e lo posso testimoniare per esperienza diretta, è molto più difficile che correre al buio. Correre al buio non è uno scherzo, ma arrangiarsi a fare ciclismo al buio è ancora più difficile. E non dimentichiamo i rischi di incidente e investimento che possono essere molto gravi. Per lo lo sci di fondo, il problema è il clima. A meno di non abitare già in montagna, accanto a una pista di sci, lo sci di fondo non è certamente uno sport alla portata di tutti, e in ogni caso è limitato all’inverno. Ed è questo il grande plus della corsa. La corsa permette di ottimizzare i tempi e di non dipendere dalla stagione. Chiunque può uscire a correre alle 5:30 del mattino o fare un lungo dalle 18:30 alle 20:00. Chiunque può uscire a fare 10 km e, nel giro di un’oretta e mezza, ha già finito la doccia. Chiunque può facilmente correre in estate a 30 gradi o in inverno a -2. In inverno, a me è capitato anche di correre sotto la neve. Non con quella già depositata, ma con l’inizio della nevicata e la strada ancora libera. Sì, si può fare, a patto che non sia la bufera. In bicicletta sarebbe stato molto rischioso, sotto la neve. Il nuoto è uno sport gettonato per chi ha tanti chili da perdere, ma bisogna pur sempre recarsi in piscina e, se uno lavora fino alle 18:00, qualcuno obietterebbe che poi non rimane tempo per dedicarsi ad altro o alla famiglia. In termini di praticità e “disponibilità”, la corsa vince su tutti gli altri sport, che non sono certamente inferiori, anzi (!), ma presentano dei limiti.

2) Tecnica

Sci di fondo, nuoto di fondo, ciclismo. Sono gli altri tre sport cosiddetti “fit” (cioè salutistici). Ma, oltre al problema praticità, presentano anche il problema della tecnica. Nella corsa, la tecnica è molto più ridotta e spontanea (diffidare di chi vuole forzare respirazione e postura!). Nello sci di fondo, nel nuoto di fondo e nel ciclismo la tecnica è probabilmente metà delle stesse discipline. Nel ciclismo occorre imparare a usare i cambi e a impostare bene la sella, senza considerare poi il fatto che un conto è avere una mountain bike da 200 euro e un altro una Pinarello da 6000 euro. Nel nuoto, tantissimi, anche obesi, sfruttano proprio l’acquaticità e la tecnica, di fatto traendo un beneficio salutistico paragonabile a quello di una passeggiata di 20-30 minuti che fa giusto bene all’umore. E anche nel ciclismo è facilissimo mollare di un paio di chilometri all’ora per gettare via un allenamento. In sostanza, la necessità della tecnica rende lo sci di fondo, il nuoto di fondo e il ciclismo degli sport dove la concentrazione mentale dev’essere notevole. La corsa, banalmente… è solo corsa! Questo non vuol dire che nella corsa non ci sia il fattore mentale (motivo per cui non bisogna correre con il walkman!), ma che è un fattore meno “imbastardito”, diciamo. Chi vuole fare ciclismo e parte da zero può impiegare anche sei mesi per arrivare alla corretta tecnica e solo per saper stare in sella. Chi parte da zero nella corsa, nel giro di sei mesi, sa già fare i 10 km in almeno un’ora, cosa che nel ciclismo è più difficile.

Sia chiaro, un amante dello sport a livello globale prova più sport e li sfrutta per tutte le loro qualità, dal punto di vista dei benefici fisici e cerebrali (è risaputo che il multisport incentiva l’apertura di nuovi circuiti cerebrali). Può tenere la corsa come sport costante da praticare 2-3 volte a settimana, per poi concentrarsi stagionalmente su nuoto di fondo, sci di fondo, ciclismo e pure trekking. Ma voglio ricordare che, in generale, io mi rivolgo a persone nella media, a cui basta raggiungere 4 ore di settimanali di corsa per essere in salute (vedi “Quanto allenarsi per la salute?“). Più che altro, bisogna avere l’abitudine di essere sempre molto attivi!

Come non annoiarsi nella corsa