Essere “profiler” nella vita quotidiana

Le tecniche che il BAU (*) usa in Criminal Minds sono un approcio accettato negli Stati Uniti. In Italia, purtroppo questo lato della crimonologia non è ancora stata accolta del tutto (sarà anche per questo che abbiamo una giustizia fallimentare?). La cosa interessante è che, però, tutti noi dovremmo essere un po’ profiler come si vede in Criminal Minds. Non sto parlando di diventare esperti della materia e di criminologia. Mi sto riferendo alla capacità che ognuno di noi dovrebbe avere per capire “al volo” un interlocutore o una persona.

* BAU sta per Behavioral Analysis Unit, una sezione dell’FBI che esiste per davvero e ha realmente sede a Quantico, in Virginia. In italiano, diventa Unità di analisi comportamentale, ma la metodologia è molto sporadica e poco usata.

Le applicazioni di questa capacità sono tante. Faccio alcuni esempi.

– Possiamo valutare un candidato per un lavoro e capire se si adatta al ruolo (o, viceversa, se siamo un candidato verso un selezionatore);
– siamo in grado di capire se c’è un’incompatibilità in termini di relazione affettiva;
– sappiamo distinguere gli amici parziali da quelli totali, in modo da evitare delusioni o incomprensioni;
– in generale, riconosciamo chi può essere pericoloso.

È evidente che si tratti di una dote psicologica molto importante, ma incredibilmente sottovalutata. Tante persone non si accorgono o non vogliono accorgersi dei difetti di una persona, salvo poi pagarne le conseguenze a posteriori. Avete presente quando avvengono gli episodi di femminicidio? Mentre tutti i media li descrivono come una grande tragedia, nessuno ha il coraggio di dire che gli indizi si potevano notare già da prima. E ci saremmo risparmiati la tragedia. Noi italiani siamo proprio strani. Discutendo con alcune persone, praticamente il profiling è visto come roba da stregoni, se non fosse che sono le stesse persone convinte che l’astrologia funzioni. Oppure è gente che crede nell’omeopatia, che i vaccini provocano l’autismo ecc. Ah beh!

Come funziona

L’espressione chiave, già discussa spesso nel sito, è: spirito critico.

In questo caso, si parla nello specifico di indicatori comportamentali, proprio come gli esperti del BAU in Criminal Minds. Ovviamente, noi non stiamo andando a studiare degli SI (o forse sì?). Stiamo analizzando le persone che ci circondano e che incontriamo ogni giorno. Io parlo di indicatori comportamentali, e non di indicatori esistenziali, perché non si nota un orologio o un paio di scarpe per dedurre un tipo di personalità, ma anche la postura, il tono, l’atteggiamento nel complesso.

Quello che conta è domandarvi e non fermarvi alla superficie. Che differenza c’è tra il portare un Rolex e un normale orologio sportivo? Come può essere la personalità di uno che ha tatuaggi (senza pregiudizi!)? Come si veste una persona? Come sorride? Ecco, analizzate e imparate a capire chi vi sta davanti. Cosa vuol dire se una persona tende a stare distaccato? E via dicendo. Diciamo che si possono fare migliaia e migliaia di esempi e trattare l’argomento in un articolo è impossibile. Però provateci, fatelo. Non dovete subire ciò che sta nel mondo, vivere a caso o alla “tutto fa brodo”.

Non è una certezza assoluta!

A scanso di equivoci, urge ricordare che la “tecnica” del profiling non è una certezza, bensì stabilisce una probabilità. Anche qui, è la stessa cosa della criminologia. I profiler criminologi non sono degli indovini, ma si basano su un ampio archivio statistico di casi già esistenti o esistiti. Se si notano degli indicatori comportamentali, non vi è alcuna certezza assoluta che sia così. Ad esempio, uno può benissimo indossare un Prada perché gliel’hanno regalato, non perché è apparente! O, banalmente, uno può toccarsi il naso semplicemente perché gli prude! L’importante, come detto, è non fermarsi alla superficie, ma andare oltre e cercare di approfondire, di imparare qualcosa in più. Purtroppo, c’è tanta gente che non approfondisce, che non sa analizzare e ha solo pregiudizi. Non bisogna confondere le due cose. Il pregiudizio è sbagliato (quello tipico di chi vede il muratore sporco e lo dà già per poco istruito), mentre analizzare ciò che abbiamo di fronte è importante per capire meglio il mondo.

È altrettanto vero che esistono indicatori comportamentali difficilmente equivocabili. Ad esempio, se in una relazione sentimentale una persona dice “non vivo senza di te”, è meglio allontanarsi. Non necessariamente si arriva alla tragedia, ma le probabilità di farsi del male in altri modi non criminali è elevata. Come spiego nell’articolo che tratta la violenza sulle donne che ho linkato prima, chi ha una visione equilibrata dell’amore di coppia usa frasi completamente diverse, come ad esempio “prima ero felice, ma ora lo sono di più”. O piuttosto, si potrebbe dire “prima non capivo molte cose, ma adesso mi hai aperto gli occhi”. Imparate a cogliere queste differenze e queste sfumature!