Ricerche spurie e articolisti gossippari

NOTA Questo articolo è correlato con l’articolo “Giornalisti e ricerche (?) da budinocerebrati” e che invito altrettanto a leggere. Altro utile articolo: “Governo e fake news“.

Ogni tanto mi piace dare un’occhiata al sito di Focus per vedere che aria butta. Stavolta mi ha attirato un articolo che spiega perché è pericoloso stare allo smartphone mentre si cammina per strada. Non obietto assolutamente che ci siano i rischi, e infatti, se molti conducenti dovrebbero avere la patente ritirata a vita (vedi “Come allenarsi in strada“), se uno chatta con lo smartphone e non presta attenzione a dove mette i piedi è un idiota. Quello che invece obietto è l’esperimento che è stato preso in ballo per spiegare quello che viene definito come cecità da disattenzione. L’esperimento è famoso, ma probabilmente alcuni non lo conosceranno. Si tratta di contare quanti passaggi con la palla di basket si scambiano delle persone. Ecco il video.

Tutto facile? Non così come sembra. Infatti nel video passa un tizio travestito da gorilla. L’avete visto? L’autrice dell’articolo, Elisabetta Intini, già non nuova ad articoli da gossip o che non arrivano mai a delle conclusioni concrete (che serietà può avere una che mette come titolo “cinghiali radioattivi”?), dà per scontato che la risposta sia no. Secondo lei è proprio la risposta che è no, come se fosse quella “giusta”. Beh, peccato che io il gorilla l’abbia notato eccome! Mi è stato decisamente più difficile contare i passaggi, perché i palloni sono due e quindi confondono. Ma anche così comunque non è affatto difficile accorgersi che c’è “qualcosa che non va”, una “presenza”. Non è che sono io a riuscire a fare più attenzione della media, anzi, vi assicuro che la mia capacità di attenzione è piuttosto scarsa. È questo il punto. Immaginate quindi chi ha maggior capacità di attenzione rispetto a me! L’esperimento in realtà non dimostra affatto che, se si contano i palloni, non ci si accorge del gorilla. Io me ne sono accorto eccome, appunto! L’esperimento dimostra che il nostro cervello seleziona le cose a cui dare importanza. Il che è comprensibile. Nessuno può ricordare tutto o badare attenzione a tutti i dettagli. Checché se ne dica, il “vero” multitasking è impossibile, e se si fanno più cose vengono naturalmente perdute delle informazioni, che spesso sono anche importanti. Semmai, una forma di multitasking, anche se non è realmente tale, è accettabile per risparmiare tempo nelle attività di gestione, come ad esempio le pulizie, in modo da avere più tempo per ciò che amiamo! Ma è una cosa diversa!

Un altro esempio di questi test fasulli è quello di guardare un’immagine con due donne sedute e un bambino che gioca. Secondo gli autori del test, esistono dei dettagli che fanno capire chi è la madre tra le due donne. Peccato che, se io guardo quell’immagine, l’unico vero elemento che mi può (PUÒ) far capire chi è la madre è lo sguardo rivolto al bambino di una delle due. Ma non è detto. Ve lo devo proprio spiegare perché non è detto (*)? Diciamo che questo test, che gira per Facebook e forum di cazzeggio, vorrebbe scimmiottare le teorie, realmente esistenti, della serie televisiva Lie to Me (ovviamente, nella realtà è più complesso, non immediato come nella serie!). Scimmiottare, appunto.

* Può benissimo non essere la madre quella che guarda il bambino perché la madre vera se ne frega e l’amica (?) è quella che desta più preoccupazione per quello che fa il bambino. Non credete che sia così raro. Per chi non ci fosse arrivato, ho usato il pensiero laterale, cioè la capacità di ragionare “a posteriori” su un evento rispetto ai dati realmente disponibili. Gli investigatori fanno così per risolvere i crimini!

Ho voluto scrivere su questo ennesimo articolo pseudoscientifico apparso su Focus come dimostrazione della scarsa proprietà di spirito critico della gente, dell’incapacità anche di chi siti per così dire “seri” di spiegare i concetti e le tematiche (*). Spesso vengono proposti esperimenti che vorrebbero dimostrare qualcosa, ma sono errati alla base, condizionati, spuri. Vedi il famoso esperimento dei cani di Pavlov. Non è che l’esperimento dei cani di Pavlov fosse un’idiozia. Pavlov ha dimostrato che i cani possono essere condizionati ad avere dei comportamenti (la salivazione al campanello). Ma la stessa cosa vale per gli esseri umani! Pensate infatti alla pubblicità che vedete in televisione o sui cartelloni. E fidatevi, quando poi fate la spesa al supermercato, vi “ricordate” eccome di quel prodotto! L’esperimento di Pavlov però ha i suoi limiti, cioè è chiaro che il cane, se non è tenuto a bada, non sviluppa la salivazione al suono del campanello. Corre direttamente a prendersi il pasto, altro che campanello! Meno grave delle cavolate che girano su Focus, ovvio, ma facendo queste precisazioni ho voluto farvi capire che anche con gli esperimenti “unanimi” occorre saper riflettere e capire realmente cosa ci sta dietro. Esistono tante ricerche “pilotate”, a volte in buona fede e a volte in cattivissima fede. 30 anni fa andava anche molto di moda bombare i ratti con qualsiasi sostanza per bollarle come cancro. Magari l’avessero fatto anche con l’acqua, visto che anche l’acqua, in eccesso, fa male e provoca morte!

* Notate la differenza tra il canale televisivo e il sito. Il canale televisivo ha meno porcheria, perché effettivamente montare un video è più complicato. Sul sito, è più facile svegliarsi e scrivere la prima cazzata che agli articolisti passa per la testa. La Intini non è infatti mica l’unica a scrivere boiate… almeno 5-6 gossippari o che la sparano grossa come lei ne ho individuati! Tutto questo nonostante il canale Focus, con il passaggio a Mediaset, abbia perso moltissimo del suo approccio didattico (meglio Dmax, che può trasmettere i documentari del vecchio Focus perché i diritti appartengono e Discovery, e RAI Scuola). Fare un video per la televisione è sicuramente più laborioso e richiede tempo.

L’errore tipico è confondere la correlazione con la causa-effetto. A volte è fatto intenzionalmente, altre volte invece non ci si accorge. Sì, ci sono sicuramente ricercatori in buona fede a cui è sfuggito qualcosa. Capita, errare è umano. O magari capita perché ci si innamora della propria idea, cosa che uno scienziato deve evitare di fare! Certo è che, se si tende un po’ troppo spesso a fare questo errore, è meglio che il ricercatore cambi lavoro! Se poi ci si mettono anche i giornalisti a fare questi strafalcioni, siamo belli che fritti.

Il fatto è che il giornalismo di oggi è penoso e ridicolo in accordo con lo scadimento intellettivo delle nuove generazioni. Non è una cosa limitata al giornalismo. Da una generazione di stupidi, anche il giornalismo va di pari passo con la stupidità della popolazione. Lo stesso sito di Focus, pur con i suoi difetti, era sicuramente più credibile 10-15 anni fa. Adesso c’è gente che vorrebbe parlare di scienza ma descrive il Big Bang come l’origine dell’universo, non sapendo che invece il Big Bang è solo una “evoluzione” dell’universo che già esisteva sotto una forma che oggigiorno non conosciamo… ed è una cosa molto diversa! Ma ormai siamo a questi livelli e sembra che più si è ignoranti e più si vince un premio. Il problema è che se questi ignoranti sono coloro che fanno informazione è un’aggravante imperdonabile e che trasmette messaggi del tutto errati o fuorvianti anche a tutti gli altri! Ormai gran parte di quello che si legge, anche nei siti che si spacciano per seri e scientifici (vedi Focus), è una totale porcheria che anche un dromedario cestina in due picosecondi al massimo.

Alcuni esempi

Ecco quattro esempi di ricerche spurie, tanto per iniziare a masticare un po’ di spirito critico.

1) La dieta vegetariana e la dieta vegana sono le migliori per la salute
Falso. I vegetariani e i vegani fanno mediamente più attenzione rispetto agli onnivori, questo è innegabile. Ma vegani e vegetariani non sono affatto più in salute degli onnivori che seguono una corretta alimentazione. Anzi, a me è capitato di vedere vegani ridotti a zombie rispetto a me che faccio sport e mangio carne!

2) Le donne fanno meno incidenti degli uomini, quindi guidano meglio
Questa è vecchia, ma gira ancora, specie negli ambienti sessisti. Gli uomini fanno statisticamente più incidenti perché guidano di più! In realtà c’è veramente poca differenza tra come guidano donne e uomini, e parlo in termini di irresponsabilità. Non sapete quante donne “distratte” hanno rischiato di stendermi fermandosi a malapena allo stop e pur avendomi a 2 cm di distanza. Cose che voi umani…

3) I grassi saturi fanno male
Le ricerche che hanno rilevato problemi di salute correlati all’introito di grassi saturi identificano in realtà un eccesso a priori. Non sono quindi i grassi saturi a far male. È l’eccesso che porta ad assumere troppi grassi saturi, che è ben diverso come concetto! Dei grassi saturi, parlo comunque in questo articolo.

4) Mangiare di notte fa ingrassare
Gira spesso nei siti stile Donna Moderna o dilei.it. Mangiare di notte di per sé non fa ingrassare (e né dimagrire!). Questo infatti si basa sul presupposto che la gente compie le attività di giorno. Ma se uno va a dormire alle 6 del mattino come i lavoratori con turno di notte, perché mangiare di notte dovrebbe a priori stabilire che si ingrassa? Vedi anche “Come e quanto dormire bene” e “Essere nottambuli fa male?“.

Ecco un altro articolo di Focus che conferma l’inaffidabilità del sito: “Le bufale di Focus… mangiare meno o fare sport?

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