Salvaguardare il fegato (dieta e stile di vita)

Il fegato è la ghiandola più grossa del nostro organismo. Il suo peso è all’incirca di 2 kg, con valori mediamente inferiori per le donne e mediamente maggiori per gli uomini. La grandezza del fegato va di pari passo con la sua importanza, perché praticamente gestisce di tutto. Procede alla sintesi di trigliceridi e colesterolo, all’immagazzinamento del glicogeno (scorte di carboidrati), alla gluconeogenesi per la produzione di glucosio a partire da alcuni amminoacidi o dal glicerolo. Provvede a svariate funzioni metaboliche sui grassi, sulle proteine e i carboidrati, e produce la bile che serve per la digestione. Insomma, il fegato è una “ghiandola master”. E tanto quanto fa di tutto, tante sono le patologie a cui è sensibile! Elencare tutte le patologie che possono colpire il fegato è impossibile, ma giusto per citare:

– insufficienza epatica, compromissione delle funzionalità generali del fegato;
– epatite, infiammazione provocata da virus o sostanze tossiche (alcol, droga, farmaci);
– cirrosi, cioè formazione di tessuti fibrosi al posto delle cellule epatiche morte (sempre per via di alcol, droga e farmaci);
– steatosi (fegato grasso), accumulo di lipidi nel fegato;
– cancro.

E un sacco di altre cose più o meno gravi ma che compromettono sempre la funzionalità del fegato. Ecco perché è così importante preservare il fegato in buono stato. Ed ecco perché questo articolo assume particolare importanza per chi è attento alla propria salute e a seguire un corretto stile di vita. Avere il fegato malandato vuol dire ridursi a soffrire molto e seguire terapie molto drastiche. Come fare, quindi, per mantenere sano il fegato? Ovviamente, seguendo un generale stato di salute. Non è mio compito discutere di come agire nel caso delle varie patologie, quindi le indicazioni che dò sono rivolte a persone che seguono un cattivo stile di vita e che, con un po’ di cambiamenti, possono salvare il fegato e la salute. E questo intendo nel breve e nel lungo periodo, perché spesso i problemi di salute, quelli anche del fegato, rimangono senza sintomi per tanto tempo e poi sfociano drammaticamente a mezza età o in vecchiaia. Ah, lo preciso: non è ingerendo litri di tisane o mangiando carciofi che depurate il fegato… lasciate perdere i rimedi alternativi! Non sottovalutate le direttive di questo articolo, perché poi quando arrivano i danni ecco che si mettono tutti a piangere e si pentono di non aver seguito un corretto stile di vita.

Le 6 direttive per un fegato sano

1) Sport e controllo del peso
Non sottovalutate quel filo di pancetta o quei 5 kg di troppo. Basta già questo per mettere a rischio il fegato e l’organismo. Il normopeso viene calcolato secondo i valori moderni, cioè con IMC di 18-20 per le donne e 20-22 per gli uomini. Lo sport non deve servire per primeggiare o vincere alle gare, ma per raggiungere i parametri salutistici, migliorare l’efficienza dell’organismo e quindi, appunto, anche del fegato.

2) Limitazione degli alcolici e abolizione del fumo
Ogni valore di gamma-GT, o GGT, superiore a 30 UI/l è indice di un sovraccarico epatico. È possibile mantenere un consumo moderato di alcolici seguendo queste direttive. La regola per gli alcolici è comunque sempre “meno è meglio” e le analisi del sangue, dove c’è anche la gamma-GT, vi daranno le risposte corrette su come state agendo. Non ha senso giustificare valori di gamma-GT più alti o fare distinzioni di sesso, perché ci si basa sull’errato presupposto che gli uomini bevono mediamente di più e quindi in qualche modo si devono giustificare dei valori più alti per salvare gli alcolizzati del sabato sera. Il fumo va bandito senza se e senza ma. Articolo consigliato: “Alcol e sport… binomio possibile?

3) Grassi
Per chi segue uno stile di vita corretto che prevede sport, i grassi sono già per definizione limitati (25-30% del fabbisogno calorico). Una buona dieta comprende anche un apporto adeguato di grassi, che rendono gli alimenti appetibili e forniscono sazietà, e spesso c’è una correlazione tra pochi grassi e malnutrizione.

4) Fritti e metodi di cottura
I fritti non dico che debbano essere del tutto banditi, ma almeno limitati e assunti solo occasionalmente. Mangiare troppi fritti sovraccarica il fegato per via delle sostanze tossiche derivanti dalle alte temperature. E più diamo al fegato sostanze tossiche da smaltire, più si sovraccarica e viene danneggiato. Bisogna in generale non eccedere con i metodi di cottura aggressivi, vedi la grigliatura.

5) Frutta e verdura
Frutta e verdura sono importanti per assumere i sali minerali, le sostanze nutritive e le fibre per far funzionare meglio l’organismo. Senza eccedere (niente piattoni!), diventano ancora più importanti quando si proviene da uno stile di vita cattivo e si è in sovrappeso. Le carenze vanno poi sempre a correlarsi con le funzionalità epatiche, perché tutti i nutrienti servono al nostro corpo. Qualcuno dice anche “dieta dei colori”. Al di là della stravagante dizione, c’è del vero e frutta e verdura non devono mai mancare in una corretta alimentazione.

6) Farmaci
Sono moltissime le persone che fanno abuso di farmaci, sia per ipocondria sia per rimediare a un cattivo stile di vita. Imparate prima a seguire uno stile di vita corretto e assumete farmaci solo se realmente necessari e sotto osservazione medica. I farmaci non sono uno scherzo. Qualunque farmaco sovraccarica sempre il fegato e, se assunto in modo scriteriato, può uccidervi!

Esiste poi una serie di alimenti “nemici” del fegato. In realtà, più che essere nemici del fegato, sono alimenti che già di per sé vanno limitati, quindi le indicazioni per una dieta equilibrata valgono allo stesso modo per una dieta che protegge il fegato. Sia chiaro, a meno che non abbiate già patologie epatiche, non sono alimenti da bandire. Anzi, è importante assumerli per variare, ma con cautela ed evitando di assumerli tutti insieme. Questi alimenti critici sono i seguenti:

– pancetta, salsiccia, salumi, lardo, sugna;
– anatra, oca e carni grasse in genere;
– carne conservata e in scatola;
– formaggi grassi e stagionati (ricotta, formaggi magri e mozzarella sì!);
– latte intero (quello parzialmente scremato è ok!);
– cacao e cioccolato;
– fritti, snack untuosi e salati;
– maionese, creme con panna o burro, paté.

Come potete notare, gli alimenti a rischio vengono già limitati con una corretta alimentazione. È ovvio che non possiamo mangiare tutti i giorni la pancetta ed è ovvio che non possiamo abbuffarci di cioccolato. A parte che alcuni alimenti, vedi la carne conservata e i salumi, contengono conservanti nocivi che dovremmo bandire a prescindere (attenzione, a scanso di equivoci, non è la carne che è nociva, ma lo sono i nitriti usati come conservante!). Contrariamente a quello che si pensa, le uova non fanno male al fegato. Se ne può mangiare anche uno al giorno in media, ma è ovvio che se fate come quelli che se ne mangiano due crude a colazione non va bene. È poi importante non bere troppo caffè e, come spiego anche nell’articolo sui grassi saturi, imparare a soddisfare il fabbisogno di grassi essenziali e omega-3 dal pesce mantenendo una varietà generale di alimenti.

Lo stile di vita conta!

Secondo alcuni studi, soggetti obesi ma astemi hanno la steatosi epatica nel 76% dei casi. Per chi è normopeso ma assume più di 60 g di alcol al giorno, siamo al 48%. Per gli obesi che assumono più di 60 g di alcol, saliamo al 94%. Da un lato è vero che solo il 10% della steatosi epatica evolve in cirrosi, ma è evidente come lo stile di vita sia importante per la salute del fegato.

Prevenzione e cultura medica di base