Siamo ancora nel Medioevo?

Quando diciamo “vivi nel medioevo”, identifichiamo una persona che ragiona all’antica, fuori dal tempo. Ma siamo sicuri che il Medioevo non sia ancora oggi, piuttosto che un periodo del passato? Come direbbe Manzoni, la storia è giudicata dai posteri. Il Medioevo viene definito come tale perché i posteri lo hanno considerato un periodo “oscuro”, con accezione negativa. Lo hanno definito una “età di mezzo” per sminuirne il valore. Prima c’era l’impero di Roma, poi finisce l’età oscura e siamo nel Rinascimento. E in mezzo? In mezzo, abbiamo circa 1000 anni. Mica poco! Sono circa 1000 anni in cui succedono parecchie cose.

In questo articolo, non è mia intenzione approfondire su cos’è stato il Medioevo. Ci sono storici che lo fanno benissimo (ad esempio Barbero). Quello che vorrei far notare è che giudichiamo il Medioevo, nel senso comune, come qualcosa di arretrato, crudele, brutto, fatto di ingiustizie e barbarie. Ma siamo sicuri che non ci siano, oggigiorno, molte cose per cui un postero ci può definire medievali? Facciamo alcuni esempi.

1) Nel Medioevo, c’era il potente di turno, il signore, che si attorniava dei suoi fedeli e soggiogava i contadini che morivano di fame e stenti. In realtà, non era del tutto così. Spesso, il contadino si ribellava e riusciva a ottenere i suoi diritti. A parte questo, forse che oggi funziona diversamente? Proviamo a pensare ai magnati che comprano le squadre di calcio e spendono milioni per comprare i giocatori. O alle grandi aziende, che producono prodotti tecnologici sempre più sofisticati, ma anche più sensibili e che dobbiamo cambiare dopo tot (e sono fatti apposta per durare poco). Non sono anche queste forme di soggiogamento? Ovviamente, fare causa a una grande azienda, anche se essa ha torto, è quasi sempre una sconfitta in partenza. Mi sa che i contadini medievali se la cavavano meglio al confronto!

2) Un simbolo per eccellenza del Medioevo è il castello. I castelli, inizialmente, avevano la funzione di proteggere il signore o il sovrano e i suoi fedeli (e, magari, sacrificando senza pietà chi poteva essere sacrificato). Pian piano, però, i castelli dovevano mostrare il potere di chi comandava. I castelli più evoluti mettevano in bella mostra la regalità e lo sfarzo. E si organizzavano banchetti in grande che duravano giorni. Bene, non è la stessa cosa che fanno oggi i Trump o i Berlusconi di turno? Ogni società o grande uomo d’affari vuole costruire il suo grattacielo, cioè in pratica il suo “castello”. Anche la sede dell’ONU è un enorme e maestoso edificio, soprannominato il “palazzo di vetro”.

3) Nel Medioevo, non si inizia a parlare di ripulire le strade fino al ‘300 circa. La gente era abituata a gettare i rifiuti in strada, aspettando che la pioggia e i maiali ripulissero. Non mi pare che oggigiorno vada diversamente. Se vado in alcune zone di montagna, la gente butta materassi e mobili al primo piazzale libero. Nel mio paesino, hanno conciato un piccolo torrente a discarica. Per non dire di problemi più gravi, come l’incendio a Milano nel deposito di rifiuti o gli endemici problemi a Napoli e a Roma. E che dire delle isole di rifiuti che si trovano in mare? Della la plastica sulle spiagge o in cui incappano i pesci? Dello smog che, ogni anno, uccide migliaia di persone? L’aria è sempre più irrespirabile e la sfrenata urbanizzazione ci fa letteralmente vivere e respirare nel cemento.

4) Le barbarie sono uno stereotipo tipico del Medioevo. Erano tutti in guerra. Venivano assoldati mercenari per conquistare la città rivale o, al contrario, per difendersi dal nemico. E oggi non è così? Cina, Stati Uniti e Russia continuano a punzecchiarsi. Cambia il modo di fare la guerra. Non ci sono soldati che scendono sul campo da battaglia, ma politici, dazi, minacce. Ma anche scenari come la guerra in Iraq e in Afghanistan non è che siano accaduti 800 anni fa! Si fanno la guerra anche le multinazionali. Ognuna sparla contro l’altra e si fanno causa a vicenda. Mi vengono in mente i continui litigi tra Ryanair ed Easy Jet. Oppure pensiamo alle continue crisi interne dell’Europa. Si minacciano tutti a vicenda o vogliono il cosiddetto “populismo”. Avvengono crisi, lotte, litigi, a volte anche azioni violente come con i gilet gialli in Francia o la crisi della Catalogna.

5) Nel Medioevo, quando accadeva qualcosa di brutto, ad esempio le ondate di peste, si dava la colpa agli ebrei. Agli ebrei, veniva data la colpa di avvelenare le fonti e i pozzi, facendo diffondere la peste. Le voci circolavano sempre di più, scatenando delle ondate di repressione verso gli ebrei. Oggigiorno, i capri espiatori sono gli immigrati. Gli immigrati rubano il lavoro agli autoctoni, gli immigrati stuprano e spacciano ecc. Si può ribattere che è vero che molti immigrati sono criminali. In questo caso, però, è il meccanismo ad essere uguale alla persecuzione degli ebrei: quando le cose vanno male e non si trovano soluzioni, si cerca il capro espiatorio (vedi anche sulla politica dell’emozione). E così come gli ebrei erano confinati nei ghetti, anche gli immigrati di oggi vivono nei loro quartieri. Il quartiere cinese, il quartiere italiano, il quartiere russo, fino ad arrivare alle più remote e disagiate banlieu delle metropoli francesi… sono tutti esempi di ghettizzazione che abbiamo adesso! I capri espiatori descritti da Manzoni sono gli untori (ancora una volta, c’è la peste) e i fornai. Gli Stati Uniti della guerra fredda avevano i comunisti. E così via.

Si potrebbe andare avanti con gli esempi. Diciamo che ho un po’ ingigantito alcuni fatti del Medioevo, ma appositamente per far comprendere lo stereotipo. Cioè, non che fosse un periodo a rose e fiori, ma non era nemmeno un’età così arretrata come alcuni pensano. Proviamo, però, a metterci nei panni di uno storico del futuro. Come credete che potrebbe giudicare la nostra epoca? L’olocausto e i genocidi del novecento, la corruzione, la mafia, il terrorismo di destra e di sinistra o islamico, il populismo, il razzismo, l’omofobia. E poi le guerre di potere, la tecnologia che penalizza l’utente, il controllo di massa attraverso internet (* ) e le carte fidaty dei supermercati. Tante cose, grosse e piccole, importanti e un po’ più insignificanti, che ci dicono come, giudicando male il Medioevo, ci siamo dimenticati che oggi non siamo troppo diversi. È vero, la medicina ha fatto passi da gigante. Siamo andati sulla Luna e abbiamo fatto scoperte scientifiche epocali come il principio di indeterminazione di Heisenberg. Ma non è che, nel Medioevo, fossero tutti ignoranti e sprovveduti. Negli ambienti degli studiosi, si sapeva benissimo che la Terra non è piatta. Eppure è oggigiorno che, pur disponendo delle scuole in occidente, si diffondono i terrapiattisti! Nel ‘300, ci fu un terribile attacco di peste (quella del Decameron di Boccaccio, per intenderci), eppure fu un papa, Clemente VI, ad aver concesso il sezionamento dei cadaveri per scoprire la causa della malattia. Non potevano essere studi e ricerche come negli odierni laboratori, ma in qualche modo si cercava di scoprire. Ebbene, se uno storico del futuro giudicasse la nostra epoca come noi abbiamo giudicato il Medioevo, credo che non ne uscirebbero cose positive.

* La colpa non è di internet, ma di come viene usato (vale per tutte le tecnologie, come i robot). Negli anni ’90, internet era l’innovazione che permetteva di conoscere il mondo, di avere informazioni più facilmente. Era lo sguardo verso il futuro e, perché no, anche per nuove amicizie. Adesso, i politici e i potenti ne hanno preso il controllo, cambiandolo e snaturandolo. Ne ho parlato meglio in questo articolo.

Qual è il senso di quello che ho detto finora? Che dobbiamo darci da fare per migliorare l’attuale società, senza sentirci superiori perché viviamo nel “mondo moderno”. Non è così. Ogni epoca che si vive al presente, per definizione, è moderna. Ma non vuol dire che dev’essere più bello o migliore per questo. Riguardo alla nostra epoca, vedi il surriscaldamento globale. Si continuano a fare riunioni e convegni. I politici e i paesi si radunano ciclicamente. Ma, puntualmente, non si combina nulla o ci forniscono i soliti rimedi che, in paragone, corrispondono alle fumigazioni di erbe per combattere la peste. Anzi, ci sono paesi che praticamente negano l’esistenza del surriscaldamento! Lo negano, proprio come i nobili del Medioevo non si degnavano delle condizioni dei più miseri. Il surriscaldamento globale è la peste della nostra epoca. E fa parecchi morti, che ormai anche i paesi occidentali piangono. La differenza è che, mentre nel Medioevo non c’era la tecnologia adatta per combattere la peste, oggigiorno c’è la soluzione per il surriscaldamento globale. Solo che, per i politici e per molte persone, la rincorsa al cemento prevale sui danni di questo problema mondiale. Il “nostro” Medioevo è anche peggio in questo senso!

Siamo ancora nel Medioevo? Manzoni direbbe: ai posteri l’ardua sentenza!

Selvaggio a chi?