Fare sport è un affare… perché rifiutarlo?

Nel sito, descrivo spesso i vantaggi dello sport, sia a livello di salute, con i parametri fisiologici che cambiano radicalmente, sia a livello di alimentazione. Purtroppo, ancora in pochi comprendono che lo sport è una condizione necessaria per lo stile di vita corretto. Alcuni contestano questo fatto facendo notare che c’è anche “altro”. Questo “altro” che però non è mai ben chiarito da parte di chi contesta, e l’impressione che ho è che non si sia attivato quel senso di consapevolezza che verso killer come il fumo e l’alcolismo invece c’è. La sedentarietà è il grande killer del terzo millennio. Siamo bombardati di articoli da Novella 2000 o Focus dove si racconta in termini drammatici il male che fa rimanere sempre seduti sul divano o alla scrivania. L’errore di questi articoli è però, strano ma vero, proprio quello di assecondare lo svogliato e pigro, spingendolo a usare una serie di palliativi come parcheggiare lontano, fare le scale al posto dell’ascensore, alzarsi ogni tot dalla scrivania a lavoro. Si dovrebbe invece spiegare che, se non si fa sport, comunque a lungo andare si è spacciati. Per rispondere a chi mi dice che c’è anche “altro”, sono d’accordo con questo fatto. Probabilmente, avviene un’incomprensione logica, confondendo (come già avviene spesso) una condizione necessaria con una condizione sufficiente. Fare sport, chiaramente, non è condizione sufficiente per avere uno stile di vita corretto. Se uno continua ad abbuffarsi e assume più calorie di quelle che necessita, il sovrappeso prima o poi gliela farà pagare. Così come è inutile fare sport e mangiare bene se non si ha una mente equilibrata, affossati da ansia, stress e nevrosi. Non a caso, ho scritto un articolo che parla delle personalità critiche comuni tra gli sportivi non equilibrati (“Dimmi come fai (o non fai) sport e ti dirò chi sei…“).

Il concetto di “altro” riguarda la capacità di trovarsi tanti oggetti d’amore. Il problema è che la gente media non ha realmente tanti oggetti d’amore. Quindi, sono d’accordo che ci dev’essere anche “altro”, ma ci dev’essere davvero! È normale e giusto che sia così. Dall’altro lato, però, non bisogna parlare di “altro” come scusa per non fare sport.

Allungare la vita in salute

L’errore di chi non comprende la necessarietà dello sport ai fini dello stile di vita corretto è che vedono lo sport come qualcosa a sé, a compartimento stagno da tutto il resto. Diciamo che, se uno non ha eccessi, non fuma e non beve e segue una dieta frugale quando vede che il metabolismo cala dopo i 30 anni, si può arrivare a 60 anni in modo molto soft e senza particolari disturbi o patologie. Ma ecco che, proprio arrivati a 60 anni, noto tantissime persone che iniziano a cedere. Per quanto abbiano seguito una buona vita salutistica, la vecchiaia le coglie senza pietà. Non sono soggetti sovrappeso, sia chiaro. Magari parliamo della classica donna in menopausa che segue una dieta da 1200-1400 kcal, un po’ anche attiva e che fa delle passeggiate rilassanti con il marito. Eppure iniziano i problemi alle articolazioni, alla schiena e altro. Per molti è una condizione normalissima dovuta all’età. Errore! Errore perché la medesima condizione non si ha per uno sportivo! Il motivo per cui si tende a reputare normale l’avere problemi a 60 anni è dovuto al fatto che, per quanto la situazione sia migliorata negli ultimi 20 anni, è difficile trovare una persona che fa ancora sport a 60 anni. Cioè, statisticamente chi va in bici o corre a 60 anni è ancora una specie di mosca bianca. È qui l’errore! Non si dovrebbe guardare la media della popolazione, ma quella parte della popolazione che ha quel “plus”. Se si guarda quest’ultima parte, ci si accorge che gli acciacchi vengono ritardati, e verosimilmente la qualità della vita rimane alta fino ai 70 anni. Non c’è nessun trucco magico e non si parla di genetica, ma di persone normalissime che seguono uno stile di vita corretto. Perché, come dico sempre, non sono loro a essere dei fenomeni, ma sono gli altri a essere dei debosciati! E non ha pregio paragonarsi con chi è paralizzato in carrozzina, perché sono convinto che molte di queste persone, se potessero, si alzerebbero e andrebbero a correre. È decisamente poco rispettoso paragonarsi a soggetti che sono costretti a non poter fare sport per giustificare la propria pigrizia. È poco rispettoso nei confronti di chi sta davvero male, è davvero malato e non se l’è andata a cercare!

Insomma, se l’offerta è quella di essere ancora attivo a 80 anni come un 60enne sedentario, e il “prezzo” fosse la fatica profusa nel fare sport, sinceramente trovo che sia da stupidi rifiutare questa offerta. È interessante notare che chi mi contesta lo sport come condizione necessaria allo stile di vita corretto sia ancora giovane, under 40. E quando, appunto, arriva ai 60 anni, o trova vigliaccamente degli alibi e reputa tutto nella norma o si pente di aver trascurato lo sport, cercando come può di correre ai ripari. Chi pensa che sia troppo faticoso o impossibile fare sport per la salute legga l’articolo linkato sulla difficoltà nella programmazione sportiva, dove spiego che sbaglia a pensarla così!

Più energie da spendere!

Un’altra cosa che la gente fatica a capire (o forse non vuole capire?) è che l’attività sportiva ci educa ad essere efficienti anche in tutte le fatidiche “altre” cose della vita, dalle passioni agli oggetti d’amore, dal lavoro alle azioni reputate più banali come pulire la casa. Lo sportivo riesce a fare le stesse attività con una frequenza cardiaca più bassa (inferiore a 60 bpm). Spreca cioè meno energia per la medesima attività, rispetto a un sedentario che ha l’organismo di una cicala (discorso spiegato in “Calcolo del fabbisogno calorico (e per la massa muscolare)“). Il cuore si risparmia di più, ma l’organismo è più efficiente perché l’attività sportiva lo ha abituato a mantenere intensità più alte. Riflettete su questa cosa.

Va bene, alcuni continueranno a dire che nella vita non c’è solo lo sport, che c’è sempre questo “altro”. È però indubbio che lo sport ci fortifica fisicamente, e per conseguenza anche nella psiche. Uno può anche non fare sport, ma con lo sport abbiamo più energia per amare più cose nella vita. Tutto questo diventa sempre più importante man mano che l’età avanza, dove chi non fa sport, poiché il fisico non dà sempre meno supporto, rinuncerà gradualmente a molte cose che prima piacevano o si amavano. Ovvio che nessuno può fermare l’invecchiamento, ma lo si può ritardare. E ritardare la vecchiaia vuol dire avere più anni di vita per amare. Se è vero che solo in pochi sono portati per la maratona (correndola al meglio, si intende), sicuramente l’uomo come specie è fatto per essere molto attivo. Perché dovremmo sprecare questa incredibile opportunità?

Gli esempi

Gli esempi che potrei fare per dimostrare quanti vantaggi ci sono nella vita quotidiana, grazie allo sport, sono molti. Per alcuni, caricare e scaricare la spesa è paragonabile alla palestra per un culturista, mentre per me è una sciocchezza. Per molti, cucinare è un inferno, mentre io riesco a farlo velocemente perché ho più “birra in corpo”. E poi ancora, uno sportivo che lavora in fabbrica esegue il suo lavoro nella metà del tempo rispetto a un soggetto sedentario che tornerà a casa con la schiena a pezzi. Per non dire del fare le pulizie. Io ci metto 10′ per passare il pavimento di due camere grandi, mentre per altri significa già spaccarsi la schiena. E ci sono le passioni e gli oggetti d’amore, ovviamente. Se sono abituato a fare sport, camminare per tutto il giorno per visitare una città o un museo è facilissimo e poco impegnativo dal punto di vista fisico. Un sedentario impiega 3 giorni per visitare una città, mentre lo sportivo impiega appena 1 giorno e nei restanti 2 giorni può visitare e vedere un sacco di altre cose! O banalmente, il caldo in estate e il freddo in inverno vengono gestiti meglio, perché il corpo ha imparato a fortificarsi. Nessun malanno da cambio di stagione, jet lag né niente. Certo, magari questi esempi non avranno senso per un giovane, ma peccato che invecchiando rischia di essere troppo tardi per rimediare. Ah no, dimenticavo che, ormai, anche i 20enni hanno tutti quegli acciacchi tipicamente dei vecchi…

Tutti questi esempi spiegano che non è così faticoso fare sport. I benefici sono notevoli e abbracciano così tanti ambiti della vita quotidiana da far sembrare la fatica sportiva quasi una sciocchezza. Qualcuno non ci crederà ancora, e allora dico: provate e vedrete!

Insomma, se volete cambiare la vita e ottenere il massimo, fatevi del bene e fate sport! Perché l’investimento sarà globale, in tutto ciò che riguarda la vita quotidiana. Oggigiorno, i mezzi a disposizione sono davvero tantissimi e ci sono tantissimi sport che, se praticati bene e ad intensità allenanti, ci donano benessere e ritardano la vecchiaia. Per la maggioranza, la corsa è lo sport principe e più versatile, ma esistono anche il ciclismo, lo sci di fondo (per chi abita in montagna e in inverno), il nuoto di fondo, addirittura il trekking. Di fatto, con questo “menù” a disposizione, bisogna proprio essere pigri e svogliati per non fare sport. Non fermatevi a una vita soft, ma imparate ad affrontare le situazioni e trovate le soluzioni per migliorare. Certo, nessuno dice che è sbagliato mantenere una dieta sana e non essere sovrappeso ma, se pensate di essere equilibrati, non limitatevi a vivere in modo soft, perché chi vive in modo soft è sempre in una situazione instabile, borderline, dove alla prima difficoltà si crolla inesorabilmente.

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