Si può correre in gravidanza?

A causa più dei condizionamenti sociali più che per un vero svantaggio biologico (le donne vanno più “lente”, a parità di condizioni, del 10% circa rispetto ai maschi), le donne sono ancora restie allo sport a medio-alta intensità. Tuttavia, per fortuna ci sono anche donne che sanno cos’è uno stile di vita corretto e si allenano. Lo sport più praticato è indubbiamente la corsa, il più pratico, versatile e genuino sia per uomini che donne. È però vero che ci sono donne che desiderano la maternità. Dunque, com’è possibile gestire il periodo della gravidanza senza perdere troppo la forma? È possibile correre in gravidanza? Sorprendentemente, la risposta è: sì. Bisogna però fare una raccomandazione:

ogni attività deve avere, come priorità, la salute del feto e quindi del futuro bambino.

Assurdamente, una pratica che si sta diffondendo negli ultimi tempi è quello della corsa con la carrozzina, per mamme che vogliono occuparsi del bambino e allo stesso tempo continuare a correre abbinando maternità e salute fisica. Io sinceramente toglierei a queste “madri” il bambino, perché chi tratta il proprio figlio come un pacco è da abbattere senza pietà. Con tutto il rispetto per Marianna Zarcone che, sul sito della Gazzetta, parlando di mamme che corrono, come immagine di copertina ha messo proprio una foto che ritrae questa becera forma di attività (chissà perché, però, i consigli dati fossero ben confezionati per il popolo pigro e svogliato). Detto questo, dall’altro lato ci sono donne che, con l’alibi della gravidanza, si buttano via e arrivano all’obesità o la sfiorano. Sapevate che l’aumento di fabbisogno calorico in gravidanza è, mediamente, di 300 kcal e un po’ di più negli ultimi mesi? Come al solito, ci vuole una via di mezzo. Per chi contesta che sia osceno correre in gravidanza, si consideri che ci sono molte atlete professioniste che lo fanno, ma ovviamente rispettando la regola di cui sopra e quelle che descriverò nel prossimo paragrafo. E la Radcliffe, poco tempo dopo il parto, era già smagliante per le Olimpiadi! A me viene da pensare che le donne che contestano siano semplicemente delle pigre che malignamente invidiano quelle che hanno un fisico più forte. E, si sa, dicono che le donne abbiano il vizio dell’invidia! Anzi, alcune donne affermano che correre le aiuta a sentire meno la nausea. Magari è un fattore soggettivo e legato al rilascio di endorfine (e quindi si può correre anche con le mestruazioni). Ad ogni modo, loro comunque corrono e non inventano scuse. Basterebbe informarsi e vedere la testimonianza di Gwen Jorgensen che corre 95 km a settimana. Ovvio, lei è una professionista dotata, ma se lei riesce a fare 95 km come fa una donna normale a non saper fare una mezz’oretta blanda?

Regole per correre in gravidanza

La regola principale e più importante è, ovviamente, quella appena detta. E mi pare anche scontato. Chi si cimenta nella corsa in gravidanza, poi, deve seguire queste dritte:

– allenamenti di massimo 45-60 minuti e non più di 4 volte a settimana;
– mantenersi a intensità relativamente blande o “medie”;
– cessare la corsa nell’ultimo trimestre, ripiegando su attività meno traumatiche (vedi il nuoto).

In sostanza, nessun allenamento di qualità tirato. La durata dell’esercizio è soggettiva. Dipende da qual è il limite che permette di non provare disagio. Sicuramente si possono reggere 45′, ma non più di un’ora. Si deve correre giusto per il piacere, sciolti e rilassati. Questo permetterà alla futura madre di non buttarsi via nel periodo della gravidanza, mantenendosi abbastanza in forma. Non si deve sentire molta fatica e la temperatura corporea non deve salire eccessivamente. Insomma, per correre si può correre eccome, a patto che non si vada mai in debito di fiato. Negli ultimi mesi, tassativamente bisogna fermarsi e ripiegare su attività meno traumatiche come il nuoto, senza nessuna pretesa di qualità. Si dovrebbe attuare questo passaggio dalla corsa al nuoto negli ultimi tre mesi circa. Questo eviterà di dover ripartire in condizioni praticamente da sedentari quando, superate le prime settimane dal parto (3-4 se il parto è stato normale e 7-10 se il parto è stato cesareo), si riprenderà con i consueti allenamenti.