I somari nazionali, perché siamo allo sbando

Ho già discusso di come la televisione sia uno dei tanti modi per comprendere il mondo, se la si commisura correttamente, con spirito critico. E proprio con questo approcio mi è venuto da fare una riflessione dopo aver visto una puntata di Law & Order, nello spin-off Special Victims Unit. La protagonista della puntata era la Kathleen, la figlia adolescente del detective Stabler. Nella puntata, a Kathleen viene diagnosticato il disturbo di personalità bipolare, ma viene commesso un errore nella diagnosi (errore da parte degli autori, si intende). Kathleen non si comporta da bipolare, quanto piuttosto da borderline. Psichiatria in pillole: nel bipolarismo, si hanno fasi maniacali iperattive, di grande euforia, alternate a fasi di depressione. Il punto è che i comportamenti di Kathleen sono estremi, con uso di droga, furti e infrazioni (la si vede fare la doccia in una casa non sua e rubare una collana costosa), dipendenza da sesso. Il che descrive un disturbo di personalità borderline, come da traduzione letterale, non tanto bipolare pur essendo presenti dei tratti stessi di bipolarismo, ma nella puntata si dava rilievo ad altre manifestazioni cliniche. Ho sempre apprezzato la franchigia Law & Order (con i suoi due spin-off più la serie madre) per la sua verosimiglianza alla realtà, senza finti buonismi, ma con un’etica e la sensibilità nel trattare argomenti tosti, difficili. Stavolta però, va ammesso, la troupe di Dick Wolf (ideatore della franchigia) ha toppato.

Serie TV di somari per somari nazionali

Ma veniamo alla riflessione. Paragonando Law & Order e, in generale, un po’ tutte le serie crime straniere alle nostre serie di genere crime, queste ultime ne escono sconfitte in modo desolante. Perché un conto è l’impossibilità di essere perfetti. D’altronde, Dick Wolf & Co. non sono di certo degli psichiatri professionisti, ma raggiungono lo stesso un obiettivo di storie che, sinceramente, in alcuni casi non raggiungono la stessa incredulità della realtà (basterebbe leggere alcuni fatti di cronaca per accorgersene). Quando vedo una serie crime di produzione nazionale, noto questi aspetti:

– l’esaltazione della somarologia (*);
– la trasformazione di una serie crime in, di fatto, una soap opera.

* Detto così, può sembrare offensivo verso l’animale vero e proprio. Me ne scuso per il paragone. In effetti, l’asino, inteso come l’animale, è più che altro testardo e indubbiamente dal quoziente intellettivo maggiore rispetto a molti individui umani.

Cioè, ma davvero, da “Carabinieri” all’ispettore Coliandro, non si salva quasi nessuno. In tutte le serie crime italiane, in qualche modo si stuzzica il lato inibito dell’italiano medio, dall’attrazione dell’uomo di mezza età per la giovane adolescente o per la modella prosperosa ma oca. A questo punto, non sarebbe meglio trasmettere un film porno anziché fare la parte dei “perbene”? Le uscite “filosofiche” dei personaggi sono di una banalità allucinante e sembra che siano citazioni dal libretto dell’oroscopo o dal biglietto dei Perugina. Particolarmente ridicolo è poi quando queste pirlate provengono dal prete di turno o dal bambino ciocciotto stile figurino di mammà. No comment. Il problema è che le nostre serie sono così perché mediamente il pubblico italiano medio (e perdonate la ripetizione) è così. Tanto sono convinto che film buoni come Nuovo Cinema Paradiso o “La grande bellezza” siano limitati agli intenditori. Non offendetevi. È ovvio che non tutti siano messi così male. Si tratta di una statistica, che però non si può negare visto che, nelle ricerche, si constata che gli italiani hanno un grave problema di analfabetismo funzionale. Sinceramente, è preoccupante che le nostre forze d’ordine, che in teoria ci dovrebbero tutelare, siano così somari da non saper maneggiare nemmeno un computer o uno smartphone. Non ridete e non sminuite la cosa, perché poi questo handicap si ripercuote sulle indagini. Qualcuno ricorda il gran casino che hanno fatto per trovare l’assassino di Yara prendendo, in massa, il DNA dei cittadini della zona? Erano così allo sbando che hanno contattato cittadini su cittadini per avere delle corrispondenze. Non mi interessa se è stato davvero Bossetti o no, non è questo il senso. Ma se si arriva a fare una cosa del genere vuol dire brancolare proprio nel buio, non capirci assolutamente nulla. Abbiamo carabinieri e poliziotti così somari che lo stesso Law & Order ha indirettamente “deriso” questo censimento di DNA per trovare l’assassino di Yara. Nella serie, ovviamente non si fa ciò che è avvenuto in Italia perché lede i diritti di privacy del cittadino, indubbiamente il pensiero comune di tanti di coloro che si sono recati in caserma per farsi prelevare la saliva. Ma a noi sta benissimo così, perché se volessimo un reale cambiamento l’avremmo già fatto. L’importante è tornare a vedere la partita di calcio e fingere di aver vinto qualcosa immedesimandosi nella squadra del cuore o continuare a sbavare sulle ragazzine o sulle top model prosperose stile Fantozzi. Laurea in somarologia per tutti quanti.

Perché siamo un paese allo sbando

Dal discorso fatto finora, si capisce perché il nostro paese è allo sbando. Quando faccio delle critiche ed evidenzio caratteristiche comuni della popolazione, mi contestano che non devo generalizzare e che “non tutti sono così”. Altri invece negano e si arrabbiano senza alcun ritegno. Il problema è che metti un 2% qui, un 10% lì, un 5% là e hai fatto un paese statisticamente di dementi. È il classico esempio di chi non crede nell’astrologia, ma nella propria religione sì! Oppure è un pacifista, ma in casa comanda l’autoritarismo. Vediamo alcune personalità tipiche che continuano a mandare in rovina il paese. Non sono tutte, ma quelle che ritengo le principali. Ovviamente, tanti più caratteri si possiede, tanto più è grave. E quest’ultima condizione è purtroppo comunissima!

Inciviltà
Sicuramente uno dei più grossi problemi dell’Italia, ma ho approfondito meglio qui.

Giustizia fai da te e arte dell’arrangiarsi
Con la scusa che il sistema non funziona, che le forze dell’ordine non intervengono, l’italiano ha il brutto vizio di fare da sé. Ne ho discusso in questo articolo. Il punto è che non serve a nulla farsi giustizia da sé. Occorre invece impegnarsi fermamente per migliorare la sicurezza e le istituzioni. Altrimenti i nostri carabinieri continueranno a essere raffigurati come nelle nostrane serie TV.

Corruzione ed evasione fiscale
Qui in tanti concorderanno con me. Le tasse si devono pagare e servono per finanziare benefit e pensioni (vedi anche sulla flat tax, che è sbagliata). Attualmente, c’è un grado di corruzione allucinante nel nostro paese. Di fatto non si salva nessun politico e anche il tanto “virtuoso” M5S ha delle lacune. Benissimo, peccato che anche il piccolo cittadino sfrutti ogni occasione possibile per evadere le tasse. La scusa tipica è “tengo famiglia”. Nessuno ti vieta di farti una famiglia, ma bisogna capire che uno dovrebbe avere solo ciò che può permettersi! Se vuole quella cosa, che lavori e si impegni senza evadere le tasse! Attenzione al discorso della corruzione, però. Non pensate che la corruzione riguardi solo intascare soldi. Spesso, lo si fa per sete di potere o ambizione personale. Vedi Renzi, Berlusconi e molti leghisti. Se poi lo si fa anche per i soldi, abbiamo il peggio del peggio. Un esempio è quanto successo a Legnano, dove la corruzione riguardava lo scambi di voti e favori, le attività aggressive per indirizzare una politica o le opere pubbliche. Nel caso di Legnano, i soldi venivano presi o spesi per mantenere il potere, non per arricchirsi. E ci sono tantissime altre amministrazioni corrotte in questo modo, cioè non per cercare il mero profitto di soldi. Il vero problema è che tutti questi individui corrotti si dichiarano innocenti, perché nella nostra società si vede l’ambizione o il potere come una virtù. La vera virtù è la semplicità e il successo dev’essere conseguenza delle proprie capacità!

Violenza
Non siamo ai livelli degli americani, chiaro. O meglio, la nostra è una violenza differente, cioè quella del debole sui più deboli. Siamo tutti pronti a sparare contro il ladro, ma poi, rispetto agli americani, è già tanto se non riusciamo a spararci addosso con il rinculo della pistola. O i linciaggi, addirittura sportivi, di quando abbiamo già deciso come sono andate le cose e chi è il colpevole, e tutto questo su fatti di cui conosciamo solo una minima parte. Facciamo i chiacchieroni da bar, vogliamo fare noi la formazione, cacciare questo o quell’allenatore. Oppure vogliamo impiccare quello stupratore o assassino. Insomma, tutti episodi di violenza, rabbia e prepotenza che non fanno per niente bene. A questo, aggiungiamo la recente ondata di razzismo dovuta al problema dei migranti. E aggiungete ulteriormente che anche alcuni programmi televisivi istigano svariate forme di violenza e linciaggio e abbiamo un quadro davvero desolante della nostra società (vedi l’articolo “Scherzi… da dementi!“). Vedi anche “Gli insulti a Liliana Segre e la tattica dell’elettore spaventato“.

Credunoleria
Ho già discusso in questo articolo su quanto faccia male la credunoleria. Ce n’è di tutti i colori. Astrologia, teorie del complotto, vegecazzari. Noi italiani siamo afflitti da un grave problema di analfabetismo matematico, di cui le conseguenze sono gravi. Dai casi più piccoli come non sapere quale misura della padella scegliere a problemi via via maggiori come non saper gestire i propri soldi o il fallimento di aziende, incidenti come quelli della Costa Concordia ecc. Insomma, un paese di gente che non sa neanche più dividere 60 per 40 dove vuole andare? Ma no, figurati, tanto il vaccino provoca l’autismo! Per quanto riguarda la mancanza di mentalità scientifica, tuttavia, non darei la colpa solo alla gente. Ne ho discusso nell’articolo in cui spiego che, per imparare, bisogna divertirsi.

Fannulloni
Di solito li si chiama anche bamboccioni, ma in realtà è un’ampia categoria della popolazione. Sono gli individui (di ogni età!) che magari lavorano eccome, ma lo fanno sempre alla sufficienza, scazzati, svogliati. Gente che quindi non ha particolari oggetti d’amore, al massimo delle blande passioni in un contesto di vita soft. Il danno che fanno al paese è quello di non essere efficienti, di non rendere al massimo, con conseguente spreco di soldi. Chi si lamenta degli immigrati che tolgono il posto di lavoro dovrebbe riflettere sul fatto che ci sono ragazzini mediocri o scansafatiche che lavorano da schifo, quindi gli immigrati non hanno nessuna colpa se non quella di lavorare meglio! I fannulloni spesso coincidono con la figura del neet, che appunto non è detto che sia uno che non lavora (anche le casalinghe a tempo pieno non lavorano!). Sono le persone passive, con cui al massimo puoi discutere di personaggi immaginari di serie televisive o videogame, con un bagaglio di studi appena sufficiente o addirittura non hanno nemmeno la maturità. Molti lavoratori, senza il lavoro, sarebbero a tutti gli effetti dei neet! E attenzione, non confondete il neet con il nerd. Il nerd ha sempre stimoli. Il neet no, se si fa un esame della sua scatola cranica rischiamo di non trovare nemmeno la scimmia che suona i piatti come nella testa di Homer Simpson. Molti attribuiscono l’essere fannulloni ai più giovani ma, come potete notare, tutto nasce dalle generazioni precedenti. I millennial della mia età erano (sono) già per buona parte fannulloni, ma guardando i loro genitori si scopre che questa parte diventa fannullona proprio dai genitori che per primi sono dei neet, per non dire degli insegnanti scolastici. È ovvio che, se i genitori sono dei neet (pur lavorando!) e gli insegnanti fanno la lezioncina da scazzati, i più giovani saranno spesso degli ebeti. Questa precisazione spiega anche perché non penso affatto che la cultura sia morta e che oggi sia tutto peggio (vedi l’articolo “La cultura è morta? Una risposta sorprendente!“).

Colpa degli stranieri?

Gli stranieri sono spesso un capro espiatorio quando il paese non se la passa bene. Se è vero che l’immigrazione attuale è da cambiare, non si può dare la colpa agli stranieri per non guardare i propri difetti. La verità è che, come avviene anche nell’atletica, gli stranieri che si integrano, inizialmente derisi per la loro diversità, hanno più voglia dell’italiano medio che prende il diploma con la sufficienza risicata. Sì, lo so, ci sarà il leghista che parla di razzismo al contrario. Sono d’accordo, c’è sicuramente un razzismo al contrario da parte di alcuni cosiddetti “buonisti”. Ma cosa dire a una persona che non vuole fare lavori “umili” perché pretende di avere un posto di lavoro ben retribuito, senza avere le capacità adatte? Magari, quel posto è stato dato non a uno straniero, ma a un altro italiano che, evidentemente, ha avuto più voglia di fare. Abbiamo una generazione di giovani scema, ignorante e incapace. E questo non è colpa degli stranieri. Questi ultimi, facendosi furbi, si prendono semplicemente quei lavori ritenuti “umili” che gli italiani non vogliono fare. Non a caso, molti africani che si integrano, a volte prendono proprio i difetti degli italiani. Mi è capitato di andare a correre e sentirmi dare del “pazzo” (in modo comunque non cattivo, ma direi ingenuo) da alcuni bambini africani perché avevo finito velocemente il mio giro. E io che sono pure un lento tapascione. Ovviamente, Salvini dirà che sono gli italiani a dover fare più figli per contrastare “l’invasione” degli stranieri. Sì, peccato che, se i figli che facciamo vengono su tonti, allora preferisco quel meglio degli africani che lui disprezza. Ma capisco che dire che siamo un popolo di cretini non attiri voti e sia più semplice incolpare gli stranieri.

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