Gli eventi del malaffare

Negli ultimi giorni, si sta parlando molto delle Olimpiadi a Roma nel 2024 e voglio sfruttare l’argomento per dire come la penso su alcune questioni. La Vezzali, e non me ne vogliano ovviamente le sue vittorie, è uscita con una frase raccapricciante, descrivendo il “no” della neo-sindaco Virginia Raggi alle Olimpiadi a Roma nel 2024, come un sogno di un paese intero infranto. Per quanto abbia seguito le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Rio quest’anno, la domanda che mi sono fatto è: il sogno di chi? Mio non di certo. Siamo alle solite. Un gruppo di persone lotta e sostiene qualcosa. E questo ci può stare, siamo pur sempre in democrazia. Ma non mi sta bene quando questo gruppo di persone vuole spacciare una cosa sua per il sogno e la volontà di tutti quanti. Personalmente, non voglio le Olimpiadi a Roma, sostenendo il punto di vista della Raggi per cui hanno priorità altre spese. Portando le Olimpiadi a Roma, si farebbe lo stesso errore di Italia ’90: una valanga di soldi spesi per alimentare la corruzione e la mafia, e ad oggi abbiamo ancora come testimoni quegli stadi che cadono a pezzi e che, durante le partite del campionato, sono mezzi vuoti. Vorrei chiedere a chi si lamenta del “no” della Raggi cosa guadagno io da italiano da una manifestazione del genere. Mi arriveranno benefit sanitari? Sarà sistemata l’occupazione in Italia? Miglioreranno i trasporti pubblici, cioè treni, tram, metro, bus? Ci sarà qualche finanziamento per scuole e università? Verranno sistemate le strade messe male e con cartelli di dubbia legalità o chiarezza? No? Niente di tutto questo? Cioè, il mio guadagno, da italiano, sarebbe un fantomatico ritorno di immagine? Sarà, buon per quei pochi che ci potrebbero guadagnare, ma se a me, da cittadino, non viene in mano nulla di concreto e utile, non mi interessa. All’epoca degli antichi romani, il popolo era tenuto a bada a panem et circenses. Oggi abbiamo il panem et Olimpiadi (o qualsiasi altro evento con cui mangiare alle spalle del popolo: chi ha parlato di EXPO?). Cara Vezzali (e chi altri con lei), leggiti un po’ di commenti per la rete e chiedi in giro alla gente se è davvero un sogno di tutto il paese. A me sinceramente non sembra. Rifiutarsi di sostenere le Olimpiadi a Roma non è una sconfitta, ma una vittoria. Non so quanto significativa, perché sicuramente ci sarà altro con cui succhiare soldi alla gente. Penso infatti alle cattedrali nel nulla costate milioni di euro, nuovi centri commerciali al posto di boschi, nuove strade al posto di una campagna per creare un nuovo svincolo autostradale. Intanto, però, un grosso errore viene scongiurato. Roma e tutto il resto d’Italia non riescono a sistemare nemmeno due buche o due lampadine in strada. I treni, spesso, devono ancora chiamare con il telefono quando passano su un tragitto a binario unico. Tanti ospedali non hanno nemmeno l’acqua calda nelle docce. E questi vorrebbero organizzare delle Olimpiadi? Solo i paesi più progrediti e senza marcio meritano di organizzare questo tipo di eventi, l’Italia no. Non si organizzano le Olimpiadi per dare un’illusione al popolo che si sta facendo qualcosa, che si avrà qualche beneficio in cambio. Prima si sistema ciò che non va nel paese, poi si valuta se organizzare un grande evento perché, se devo andare a sostenere un esame in università, posso pensare di passarlo solo se ho studiato e ho seguito le lezioni. Ah, forse ho capito cosa intende la Vezzali parlando di sogno: Roma 2024 è il sogno della mafia e dei politici corrotti di poter spillare soldi ai cittadini… ancora una volta.  A questo giro, a quanto pare non c’è trippa per gatti.

La crisi dell’edilizia e delle “grandi opere” per salvarci!